Perché questo articolo potrebbe interessarti? La vicenda dell’incidente che ha coinvolto Ciro Immobile si fa sempre più misteriosa. La polizia locale ha chiuso le indagini e ora si passa alle assicurazioni. Al momento è impossibile accertare le responsabilità individuali. Il Codacons ha fatto un esposto e ora passa all’attacco.
Come sarebbe andata se, al posto dell’attaccante della nazionale di calcio ci fosse stato un comune cittadino, non lo sapremo mai. In realtà, allo stato attuale, non sappiamo quasi nulla della dinamica dell’incidente che ha coinvolto Ciro Immobile e un mezzo Atac a Roma. Il fatto è accaduto il 16 aprile scorso, causando 12 feriti (per fortuna in modo lieve) e l’interruzione per tutta la giornata del tram 19. A distanza di un mese, i vigili urbani del gruppo Prati hanno completato gli accertamenti sullo scontro. Gli investigatori non sono riusciti a ricostruire la catena delle responsabilità individuali. Per questo, in assenza di denunce di parte, a risolvere il caso saranno ora le rispettive compagnie assicurative.
L’incognita delle indagini sull’incidente
L’ATAC, azienda municipale del trasporto pubblico a Roma, non ha infatti esposto alcuna denuncia per il sinistro stradale. Sia il conducente del tram, sia l’attaccante della Lazio sostenevano di essere passati col verde. La vicenda però non sembra a questo punto destinata a finire in tribunale.
I dubbi del Codacons sull’incidente
“Non possiamo entrare nel merito, ma abbiamo fatto un esposto”. Stefano Zerbi, portavoce del Codacons, ha spiegato a True-news.it le iniziative dell’Associazione consumatori sul caso. “Dopo l’incidente, Immobile e l’autista si scambiavano le colpe. Abbiamo fatto un esposto alla Procura di Roma per capire chi dei due mentisse“. Prosegue Zerbi indicando come ci sia necessario appurare i fatti e come, a distanza di un mese, le autorità non abbiano ancora fornito una risposta. “Daranno comunicazione solo a chiusura delle indagini”.
Marco Maria Donzelli, Presidente del Codacons, rincara la dose. “Essendo un ente pubblico, è grave che l’Atac non abbia fornito motivazioni per la mancata denuncia. E’ una mancanza di trasparenza di cui chiediamo spiegazioni”. Secondo il Presidente del Codacons, la vicenda dell’incidente di Immobile è poi ricollegabile al difficile momento della giustizia italiana in toto. “Prima certi reati erano perseguibili d’ufficio e non con la querela di parte. Un sacco di procedimenti penali sono stracciati per colpa della riforma Cartabia. A prescindere dalla questione Immobile, in Italia c’è un problema di giustizia e di accesso ai reati”. Donzelli conclude affermando che “Come Codacons, chiederemo all’Atac di intervenire e chiarire le motivazioni della mancata denuncia”.
Vicenda tutta da chiarire
Per l’Associazione a difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori la vicenda è ricca di aspetti da chiarire. “La questione del malfunzionamento del semaforo non è stata appurata dalle rilevazioni dei Vigili urbani”. Secondo Zerbi “quello che è certo è che Immobile andasse a una velocità sostenuta. Per fare un danno del genere è sicuro che corresse, questo sarebbe bene appurarlo”. Per il portavoce Codacons, “se c’è stato un malfunzionamento semaforico, sarebbe grave. Chiediamo una risposta rapida, anche nell’interesse di Immobile. E’ un bene conoscere le dinamiche, anche solo perché non accadono. E’ una vicenda con molte ombre“.