Perchè questo articolo potrebbe interessarti? In Italia si fa un gran parlare delle sovvenzioni della Russia a una ventina di paesi, per influenzare politica ed elezioni. La notizia è del New York Times che ha ricevuto una “soffiata” da un ufficiale americano. Gli Usa hanno girato un documento alle ambasciate, in linea con la politica di condivisione d’intelligence voluta da Biden. Ma il documento è segreto. Al momento fanno quindi fede le dichiarazioni ufficiali del Dipartimento di Stato Usa, che vi riportiamo.
Le ingerenze russe infiammano la campagna elettorale italiana. La notizia di sovvenzioni da parte di Mosca per oltre 300 milioni a una ventina di paesi ha scatenato un coro di reazioni bipartisan. A rivelare l’azione di “soft power” russo è un rapporto dell’intelligence americana, inviato via cablogramma alle ambasciate Usa nel mondo. Il contenuto del messaggio riservato è stato diffuso dal New York Times per conto di un funzionario del Dipartimento di Stato, in condizioni di anonimato. L’articolo del Nyt menziona l’ammontare della cifra corrisposta dal Cremlino a partite dal 2014, almeno 300 milioni di dollari; ma non gli stati che hanno ricevuto le sovvenzioni, che sarebbero una ventina. Che cosa ha dichiarato allora ufficialmente il governo degli Stati Uniti?
Lo sforzo d’intelligence di Biden
Dallo scoppio della guerra gli Stati uniti hanno lanciato uno sforzo d’intelligence a supporto dell’Ucraina in guerra coi russi. In parallelo e a partite dalla scorsa estate, l’amministrazione Biden ha lanciato una campagna di diffusione di documenti per dimostrare la portata dell’interferenza russa nei processi politici e nelle elezioni globali.
Il nuovo approccio della Casa Bianca, che marca le distanze dalla gestione dell’intelligence di Donald Trump, avrebbe dunque permesso la “soffiata” al Nyt sulle interferenze russe. Il documento ufficiale del Dipartimento di Stato americano è rimasto riservato, ma non il suo contenuto. L’informativa conferma le ingerenze russe sulle elezioni del 2016. Definisce le metodiche del Cremlino, con le agenzie – su tutte, il Servizio di sicurezza federale – e gli individui coinvolti – come i collaboratori di Putin Yevgeny Prigozhin e Aleksandr Babakov. Il documento definisce anche le modalità di pagamento: in contanti, criptovalute, trasferimenti di fondi elettronici e regali sontuosi.
Le dichiarazioni del Dipartimento di Stato Usa
Al cablogramma sono poi seguite le dichiarazioni ufficiali del portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price. Price ha confermato l’azione di finanziamento segreto della Russia, definendola un “assalto alla sovranità. Uno sforzo per intaccare la capacità delle persone in tutto il mondo di scegliere i governi che ritengono più adatti a rappresentarli”.
L’ambasciata russa a Washington si è rifiutata di rispondere a una richiesta di commento. Price non ha fornito ulteriori informazioni su quali sono i politici o i partiti che hanno beneficiato dei finanziamenti russi. Secondo le conferme del Dipartimento di Stato, ci sono indicazioni riservate soltanto ad alcuni Paesi.
Le conferme ufficiali
Le valutazioni di entrambe le agenzie di spionaggio statunitensi e un’indagine bipartisan del Senato hanno concluso che la Russia sotto il presidente Vladimir Putin ha lanciato una campagna per interferire nelle elezioni presidenziali del 2016 per assistere l’allora candidato Donald Trump. Ned Price ha menzionato solo alcuni paesi sotto attività d’ingerenza di Mosca: Albania, Montenegro, Madagascar e, potenzialmente, Ecuador, secondo una fonte dell’amministrazione a conoscenza della questione. “Pensiamo che questa sia solo la punta dell’iceberg”, ha detto l’alto funzionario. “Quindi, piuttosto che restare in disparte, condividiamo queste misure di risposta”.