Perché leggere questo articolo? Un report del Ministero mostra che le spese della Giustizia arrivano a un miliardo. I costi delle intercettazioni sono record. Vanno limitate.
La Giustizia all’Italia costa quasi un miliardo. Il Sole 24 di oggi mette in apertura di giornale un report delle spese del ministero della Giustizia. Nel 2022, ultimo anno registrato, c’è stato un aumento del 15% rispetto al 2017. La voce più costosa rimane quella degli onorari degli avvocati per assicurare il diritto di difesa ai non abbienti: 400 milioni. Ma la parte del leone nelle spese per la giustizia la stanno facendo sempre più le intercettazioni. Sono arrivate alla cifra record di 192 milioni di euro. Un quinto delle spese degli interi costi della Giustizia. E il ministero prevede di aumentarle.
Il dato in chiaro scuro sulle intercettazioni
Il dato sulle intercettazioni è più che significativo. Non solo a livello economico: apre un tema che è anche politico. Nel Paese di Cosa Nostra e Tangentopoli, le intercettazioni nel 2022 segnano un doppio record. I 192 milioni di euro spesi dallo Stato per investigare soggetti ritenuti pericolo sanciscono un aumento di quasi venticinque milioni di euro in cinque anni. Nel 2017 in Italia si spendevano per le intercettazioni 168 milioni.
Allo stesso tempo, però, arriva un dato incoraggiante. Le intercettazioni non sono mai state così poche, segno che anche i pubblici ministeri iniziano a utilizzare lo strumento con cautela. I dati del ministero della Giustizia testimoniano che nel 2021 il numero dei bersagli intercettati toccava quasi quota 100mila (94.886). Nel 2022 la discesa è proseguita in maniera significativa, visto che il totale dei bersagli intercettati è stato di 82.206. Il numero delle persone, poi, è inferiore, visto che a ogni indagato può corrispondere una pluralità di apparecchi telefonici o di device.
Uno strumento che il ministero prevede di incrementare
Nel 2022 oltre 3.500 intercettazioni sono state effettuate attraverso i famigerati trojan. I dati del 2023 saranno importanti per capire l’impatto complessivo sui costi della riforma del tariffario cui dovranno attenersi i fornitori dei servizi. Si va dai 3 euro al giorno per l’intercettazione di telefoni fissi o mobili, ai 150, sempre a giornata, per l’acquisizione su dispositivi android non solo di audio, ma anche di video, rubrica, lista chiamate, localizzazione wifi, cella, gps, e memorie esterne, oltre alle chat whatsapp, facebook, signal e viber.
L’intervento di “infezione”, attraverso virus informatico (l’ormai proverbiale trojan) costerà 250 euro, ma verranno corrisposti solo in caso di esito positivo. La medesima cifra, alla stessa condizione, paga poi l’operazione di installazione ambientale giorno/notte. La microspia piazzata su una persona o su un oggetto costa fino a un massimo di 120 euro al giorno, mentre la sorveglianza fissa interna o esterna è in cifra fissa, 70 euro al giorno.
Le intercettazioni sono da record, e se possibile aumenteranno. Nel Bilancio di previsione approvato dalla Legge di Bilancio a dicembre 2023, per il triennio 2024-2026, il dicastero della Giustizia prevede di aumentare le spese per lo strumento. Come mostra il portale Amministrazione trasparente del sito del Ministero stesso, è prevista una spesa per le intercettazioni da oltre 214 milioni di euro. Un dato che rappresenterebbe il 13% dell’intero budget per la Giustizia. E un aumento di altri quasi 25 milioni di euro rispetto al record attuale dei 192 milioni.
Dove si fanno più intercettazioni
Quale sono le Procure dall’intercettazione facile? Dai dati dei singoli uffici giudiziari, si direbbe Palermo. La procura siciliana ha speso in totale 122 milioni. A pesare, nell’ufficio siciliano, sono i costi da sostenere per le intercettazioni (6.731 in tutto i bersagli oggetto di ascolto, per un costo complessivo di 44 milioni circa. A Milano, Napoli e Roma, i costi delle intercettazioni, invece, sono stati molto più bassi: rispettivamente 14, 17 e 12 milioni. Restando invece al totale delle spese complessive, sempre ancorate al 2022, dopo Palermo gli uffici dove si è speso di più sono stati Napoli e Roma, con 85 e 84 milioni. Dove invece si spende di meno è a Campobasso e Trento con 8 e 5 milioni.