Mentre l’Italia brucia, devastata da incendi che devastano i suoi boschi da Nord a Sud, l’inviato speciale per il clima dell’Italia ancora non è stato nominato. Si tratta dell’omologo dello statunitense John Kerry la cui nomina è affidata al ministro degli Esteri Luigi Di Maio in raccordo con il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani. Ruolo che, almeno nel Bel Paese, è sempre stato svolto dall’ex ministro dell’Ambiente (ora diventato MITE, Ministero per la transizione ecologica). Ma le simpatie grilline per Cingolani, non è un segreto, sono ridotte al lumicino ed ecco allora spuntare una nuova figura.
Inviato speciale per il clima italiano, a quando la scelta?
L’annuncio di una nuova figura su modello di quella statunitense, che si occuperà in primo luogo degli effetti del cambiamento climatico, è stata annunciata da Luigi Di Maio a giugno 2021. Mese in cui la nomina sembrava imminente ma, contrariamente a quanto si credeva, verrà nominata alla ripresa dei lavori parlamentari. “A settembre nomineremo l’inviato speciale per il clima”, ha infatti affermato su Facebook l’ex capo politico grillino Luigi Di Maio. Ma chi potrebbe ricoprire questo nuovo ruolo così importante, prestigioso anche a livello internazionale? Il ritardo della scelta probabilmente sta tutta in questo quesito.
Inviato speciale per il clima: chi sono i papabili per l’Italia?
Per rendere operativa la nuova personalità che dovrà occuparsi di cambiamenti climatici (e che dovrà proporre azioni per combattere questa piaga moderna) serve appunto un accordo sul nome tra Cingolani e Di Maio. E una bussola per comprendere chi potrebbero essere i papabili può essere il Blog del Garante Beppe Grillo.
In passato infatti, per altre nomine di stampo grillino, coloro che erano stati “ospitati” dal fondatore del Movimento sul suo Blog sono stati più di una volta premiati. Sarà ancora così? Lo dirà il tempo. Nell’attesa, però, è utile dare uno sguardo agli ultimi interventi che, in tema di cambiamenti climatici, Beppe Grillo ha ospitato sul suo blog. E ad intervenire su questi temi così cari all’ex comico (all’interno del suo spazio personale) sono soprattutto due giornalisti italiani.
Saverio Pipitone, una personalità anti-glifosato sostenitore dell’economia circolare
Saverio Pipitone è un giornalista pubblicista e redattore economico-finanziario. Come si legge sul blog di Beppe Grillo, è autore di articoli di varie tematiche che spaziano “dalla critica economico sociale alla storia, dall’ecologia al consumismo”. Uno dei libri da lui pubblicati si intitola “Pesticidi a tavola”, tema che storicamente viene cavalcato dal fondatore del Movimento. Laureato in Scienze Politiche e master in Responsabilità sociale d’impresa, Pipitone lavora in un’agenzia privata di indagini, analisi ed informazioni economico-finanziarie. Nell’articolo a sua firma intitolato “Glifosato: nasce tondo non muore quadrato“, Pipitone mette sotto accusa “l’erbicida più spruzzato al mondo”, in quanto minaccia per la salute umana. “Almeno 20.000 ricerche pubblicate nella letteratura scientifica – si legge nell’articolo – documentano la minaccia sanitaria dell’esposizione umana ai pesticidi per l’aumento del rischio di contrarre gravi malattie croniche degenerative quali infertilità, tiroide, tumori, leucemie, diabete, ipertensione, artrite reumatoide, insufficienza renale, malformazioni, alzheimer, parkinson, disturbi del neurosviluppo e altre” rimarcando che “Sotto accusa è specialmente il glifosato“. Pipitone, comunque, è anche autore di altri articoli sul blog di Garante intitolati “Più pregi meno sprechi” e “Indebite appropriazioni di spazi ecologici”
Emanuele Isonio, il giornalista che chiede prevenzione contro incendi boschivi ed inquinamento del suolo
Altra personalità interessante che sul blog di Grillo interviene sui temi climatici è Emanuele Isonio. Giornalista, Emanuele Isonio è specializzato in inchieste su sanità, finanza, transizione ecologica, energie rinnovabili e agricoltura. In un articolo pubblicato sullo spazio web del fondatore grillino si esorta il superamento di una politica emergenziale sul cambiamento climatico rimarcando che ogni anno in Italia, causa incendi, vanno in fumo tantissimi ettari di aree verdi. La soluzione? Secondo l’autore riscoprire la cura del territorio. In un altro articolo intitolato invece “Usare la luce per dimezzare i pesticidi e curare le piante” l’autore invece sostiene la necessità di trovare soluzioni per ridurre l’uso dei pesticidi nei campi.