Enrico Letta contro Matteo Renzi. Ancora una volta. Stavolta la dinamite che innesca lo scontro è un retroscena di Repubblica, non ancora smentito dal Pd, in cui si delineano le prospettive future dell’alleanza di centrosinistra in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Secondo la ricostruzione del quotidiano, Letta ha in mente un campo un po’ più ristretto del campo largo che avrebbe dovuto includere anche Giuseppe Conte e il M5s. Dentro Luigi Di Maio e i sindaci come Beppe Sala. Aperture anche a Carlo Calenda, Più Europa e a sinistra a chi ha animato Liberi e Uguali e ai Verdi. Ma niente Italia Viva. Secondo i ragionamenti del Nazareno, Renzi toglierebbe più voti di quelli che porta.
Sandro Gozi (Italia Viva): “Una nuova piattaforma, ispirata al gruppo europeo Renew Europe”
Dal fronte renziano risponde Sandro Gozi, esponente di Italia Viva, europarlamentare eletto in Francia con Renaissance di Emmanuel Macron, in Francia per alcuni mesi consulente per gli Affari Europei del secondo governo guidato da Edouard Philippe. “Il Pd ha ripetutamente affermato, sino a una settimana fa, che l’alleanza con Conte era strategica, progressista, inossidabile. Adesso anziché cambiare impostazione strategica, Letta mette veti a forze che hanno voluto Draghi prima e più del PD, come Italia Viva. Errare è umano, perseverare no. E il Pd persevera. Auguri”, attacca Gozi in un colloquio con True-News.it. L’europarlamentare macroniano e renziano, sottosegretario agli Affari Europei nei governi Renzi e Gentiloni, ci va già duro nei confronti del Pd di Letta. “Letta ci ha tolto l’imbarazzo di una scelta che per quanto mi riguarda era chiarissima da tempo – continua l’europarlamentare parlando con True-News.it – Il Pd pensa ancora ai campi larghi e rimane zavorrato da incoerenze politiche interne e con i suoi alleati”. Gozi lancia una nuova piattaforma, ispirata al gruppo europeo Renew Europe: “Noi dobbiamo costruire Renew Italia: una nuova alleanza centrale, riformatrice e liberale, alternativa sia alla sinistra conservatrice che all’estrema destra nazionalista. Ed è quello che faremo”. Per costruire questo polo liberaldemocratico bisogna dialogare con “tutte le forze e le personalità riformatrici, liberali, europeiste e democratiche che hanno sostenuto con convinzione il governo Draghi e vogliono proseguire con la sua agenda politica in Italia e in Europa”.
Gozi intravede una preoccupazione per il risultato delle prossime elezioni poltiche
Gozi, dalla sua prospettiva privilegiata, dà uno sguardo sulla percezione in Europa dell’ennesima stramba crisi politica italiana. “La crisi ha deluso e preoccupato l’Europa. Deluso: è impossibile capire perché le forze politiche non abbiano assicurato sino alla fine il loro sostegno a una personalità influente e rispettata come Draghi. Preoccupato, perché ora le incertezze sull’Italia, in questa fase di crisi, sono altissime”, ragiona l’eurodeputato. Tastando il polso di Bruxelles, Gozi intravede una preoccupazione per il risultato delle prossime elezioni politiche: “La prospettiva di un estrema destra al governo, con magari un movimento post-fascista come Fratelli d’Italia primo partito, è la cosa peggiore che possa accadere. In Europa sanno bene chi è Meloni e chi sono i suoi alleati europei”. Il bersaglio è Fdi “un movimento anti-europeo, ostile a Francia e Germania, che ha ripetutamente attaccato personalità europee come Emmanuel Macron, assieme a Draghi vero leader europeo oggi. Sono le premesse per tensioni e conflitti, che danneggeranno Italia e Europa”. Infine un parallelismo tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte, i gialloverdi che hanno affossato il governo Draghi. Due leader accomunati da “mancanza di senso dell’interesse generale e direi anche di buon senso. Da ambizioni personali che li hanno portati a gravi fallimenti, Papeete e Senato. Dalla vicinanza a Putin e lontananza dalla Washington di Biden. Poi dall’incompetenza che li ha resi piccoli piccoli vicino a Draghi, e non lo hanno sopportato”, conclude Gozi.