Perché leggere questo articolo? Entusiasmo alle stelle per Kamala Harris. Dopo le luci della Convention di Chicago, però, ci sono le ombre di Gaza e dell’economia che potrebbero dividere il Partito democratico.
Sembra passato un secolo, invece è da poco più di un mese che Kamala Harris è al timone del partito democratico. Un testimone che la candidata alla Casa Bianca riceverà formalmente giovedì, durante la Convention nazionale del partito a Chicago. Il vento è cambiato per i democratici, dalla disperazione a “gioia”, parola che Harris e il vice Walz hanno utilizzato spesso in questi giorni. Non tutto, però, è oro nelle fila del partito democratico. Dopo le luci di Chicago, qualche ombra potrebbe oscurare l’unità del partito negli ultimi ottanta giorni di campagna elettorale.
Le ombre sulla campagna di Kamala Harris
A meno di tre mesi dal voto del 5 novembre, il Partito democratico spera di cavalcare l’onda degli entusiasmi su Kamala Harris. I sondaggisti e gli strateghi di entrambi i partiti, però, avvertono che l’euforia dopo iniziale impennata di Harris svanirà. Lasciando latenti divisioni tra i democratici su questioni come l’economia e la guerra tra Israele e Hamas. Per Kamala Harris inizierà una dura battaglia contro il candidato Trump.
Kamala Harris ha dietro di sé una bella storia di realizzazione personale. Per rendere radioso il futuro, però, la prima donna nera candidata alla Casa Bianca deve affrontare un presente complicato. Fatto di questioni spinose e decisioni difficili. Dopo l’euforia iniziale, restano latenti divisioni tra i democratici che potrebbero dividere l’elettorato. Su tutte, l’economia e la guerra tra Israele e Hamas.
Economia e guerra potrebbero dividere i democratici
Persino alla Convention di Chicago non sarà tutto rose e fuori. Circa 200 organizzazioni per la giustizia sociale hanno in programma di marciare lunedì per protestare contro il continuo sostegno dell’amministrazione Biden a Israele in una guerra che ha ucciso più di 40.000 palestinesi a Gaza. L’obiettivo dei gruppi è di provare a modificare il programma elettorale di Kamala Harris, che ha bisogno anche del sostegno degli elettori americani di origine araba in alcuni Stati chiave per la corsa alla Casa Bianca.
Un tema ancor più scottante – da sempre in cima alla lista degli interessi degli elettori americani – è l’economia. Nelle prossime settimane Kamala Harris dovrà affrontare una pressione pubblica sempre maggiore per fornire maggiori dettagli sulla politica economica. Dal suo staff non sembrano trapelare segnali. E’ piuttosto improbabile che fornisca molti dettagli specifici in alcune aree come l’energia e il cambiamento climatico, per evitare di alienare le ali moderate e progressiste del suo partito.
Kamala Harris sulle ali dell’entusiasmo, per il momento
Temi importanti, da non sbagliare. Per il momento, però, è innegabile l’entusiasmo di tutto il Partito democratico intorno a Kamala Harris. La candidata parlerà giovedì alla Convention, forte di sondaggi che mostrano una mappa elettorale totalmente riscritta a favore dei democratici. Un ultimo rapporto del Cook Political Report mostra Harris in vantaggio o a pari merito con Trump in sei dei sette swing states che decideranno le elezioni del prossimo 5 novembre. La sua campagna sta battendo ogni record di raccolta fondi e riempimento degli stadi coi sostenitori. L’entusiasmo è alle stelle, per il momento.