Abbiamo riflettuto come Sanofi sul tema del coraggio che, a nostro avviso, nasce anche dal punto della psicologia e dalla paura. Non ci può essere coraggio se non c’ è una grande paura e devo dire che questa pandemia covid19 di timori ne ha dati tanti. Un gruppo come il nostro, infatti, si è trovato a fronteggiare questo tipo di pandemia non solo in Italia ma in tutto il mondo e abbiamo messo in atto delle strategie comuni. Ci siamo concentrati molto su Milano perché il nostro gruppo, pur avendo una diffusione internazionale, ha trovato a Milano una famiglia. Qui a Milano, da sempre perchè in Lombardia, abbiamo uno dei quattro stabilimenti che produce per tutto il mondo farmaci perché con la città di Milano e con la Regione Lombardia abbiamo sempre costruito dei percorsi di partnership.
“Siamo al fianco del paese in un periodo sanitario complesso”
Quindi abbiamo pensato che essere a fianco della città di Milano e della Regione Lombardia voleva dire essere uno dei momenti più importanti durante questo periodo molto complesso. Abbiamo ho dato il massimo che potevamo fare in termini di donazioni, farmaci, di donazione di idrossiclorochina che all’epoca era merce rara e abbiamo convinto la casa madre a distribuire quantitativi più importanti in Italia. Abbiamo sostenuto e sviluppato delle sperimentazioni su altri farmaci salvavita che ancora oggi sono di nostra produzione, che vengono utilizzati nelle terapie di rianimazione al Sacco. E quindi abbiamo agito in multifattorialità come era logico fare.
Le multinazionali sono oggi un po’ trattate male dal punto di vista mediatico ma il nostro sviluppo è uno sviluppo multisettoriale. Ci occupiamo del paziente cronico, ci occupiamo di malattie rare, ci occupiamo di malattie emergenti, ci occupiamo di oncologia e ci occupiamo anche di vaccini con la nostra divisione Sanofi Pasteur e su questo siamo molto impegnati anche con Regione Lombardia per garantire la campagna vaccinale anti-influenzale.
“Pnrr grande sfida per il paese”
Noi applichiamo lo smart working dal 2014, quindi per noi era abbastanza normale lavorare in smart working, ma lo abbiamo ampliato a cinque giorni su cinque. Ci attende una grossa sfida. Ho l’onore di guidare la struttura alle relazioni con tutte le regioni d’italia e il nostro obiettivo è quello di avere una sanità nazionale d’eccellenza ma soprattutto una sanità regionale di eccellenza. In Lombardia noi siamo sempre riusciti ad ottenere degli ottimi punti di riferimento, degli ottimi equilibri. Credo che la sfida del pnrr sia una sfida che va al di là dell’apparato centrale.
Credo che telemedicina, telerefertazione e tutto quello che tele lavoriamo molto col Politecnico di Milano sia uno dei passi sui quali Sanofi crede molto e credo anche che valga la pena trovare un tavolo di concertazione più ampio affinché ci possa essere un piano condiviso nelle singole regioni, ma un filo conduttore che unisca stato, regioni e una sanità sufficientemente adeguata.