“La Lega Salvini Premier ha fallito”: l’eurodeputato Gianantonio Da Re non ha dubbi. Espulso dal partito diretto dal vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dopo che in un’intervista su Repubblica aveva definito, limitatamente al contesto politico “cretino” lo stesso Matteo Salvini, il 70enne politico veneto, a Strasburgo dal 2019 non si nasconde. E parlando con True-News rivendica la necessità di tornare “alle origini nei principi e nei valori”. Riscoprendo, quindi, quella Lega Nord “che la gestione di Salvini ha completamente stravolto”.
Gli errori di Salvini secondo Da Re
Da Re, parlando con True-News, indica in almeno due questioni la manifestazione del fallimento politico del progetto di Salvini che denuncia: in primo luogo, “la totale inconsistenza dell’operato della Lega al Parlamento europeo. Dopo il 34,8% del 2019, Salvini ha scelto di allearsi con l’estrema destra, certificando l’autoisolamento del partito, che per cinque anni non ha toccato palla”.
Parallelamente al progetto europeo, in secondo luogo, per Da Re “è fallito anche il progetto di Salvini della Lega Nazionale. E non tanto per il piano in sé: rivendico l’idea di poter far parte di un partito con queste ambizioni. Il problema sta nel come viene attuato”. Per Da Re “la lezione della Lega Nord è sempre stata quella del buon senso amministrativo, del pragmatismo e del buongoverno. La Lega nazionale doveva saper portare nel resto del Paese questi principi, ma così non è stato”.
L’eurodeputato contro il “ponte delle arance”
Salvini, nota l’eurodeputato, “è andato a Sud e ha fatto confusione. Una confusione il cui emblema è l’essersi impuntato sul ponte delle arance”, così Da Re definisce il Ponte sullo Stretto di Messina, “un progetto dispendioso, non strategico e totalmente inutile”. A certificare questo duplice fallimento, secondo Da Re, “sarà il risultato delle Europee. In vista delle quali Salvini sta creando ulteriore confusione. Arruolare figure come Vannacci e Cesa, che non centrano nulla con la storia leghista è un errore”, dettato a suo avviso dalla “volontà di sommare voti e consensi. Errore grave, perché la politica non è solo una questione aritmetica”.
Da Re rilancia la Lega Nord
In sostanza, come ha annunciato, per Da Re la soluzione è chiara: “bisogna riscoprire la lezione della Lega Nord e dei suoi valori”. Del resto, l’eurodeputato entrato nel 1982 nella Liga Veneta ricorda: “mi hanno espulso dalla Lega per Salvini premier, non dalla Lega Nord”.
Questa, sottolinea, “nasce grazie alla Liga Veneta in cui ho sempre militato e che si è plasmata tra Padova e Treviso”. In Veneto Da Re è stato consigliere regionale dal 2005 al 2009 e nel trevigiano è stato sindaco di Vittorio Veneto dal 2009 al 2014. Ora rivendica che il territorio di provenienza è quello da cui può partire il rinnovamento della Lega, “perché la storia insegna che è sempre dalle nostre zone che nascono le rivoluzioni della Lega”. Verrebbe da pensare attentamente a queste parole: trevigiano è anche nientemeno che Luca Zaia. Il cui Veneto è da tempo la roccaforte più ostile alle pulsioni salviniane. Come, del resto, le parole chiare e non equivocabili dell’onorevole Da Re dimostrano.