Siamo un paese di grandi imprenditori, ma se dovessero chiedermi oggi qual è la novità di Milano per me è la creatività e la capacità di mescolare conoscenze e saperi. La città di Milano, per fare un esempio, ha messo la scultura di Boccioni che trovate al museo del Novecento in linea in piazza Duomo. Boccioni era nato a Reggio Calabria, figlio di un impiegato di prefettura, e ha girato tutta l’Italia prima di sostare a Milano. Non era un milanese, ma ha rappresentato Milano. Fontana è nato a Rosario, in Argentina. Non è esattamente milanese come non lo era Leonardo da Vinci. Segno che l’arte non ha confini.
“Milano torni ad essere una città che abbraccia tutti”
Si è parlato del cortile della Magnolia, che sarà intitolato a Carlo Tognoli. Ecco, la stessa magnolia è originaria della parte sudorientale degli gli Stati Uniti. L’abbiamo tirata via dalla Florida o della Georgia e l’abbiamo portata a Milano, dove ha messo radici e vive meravigliosamente in questo cortile. Anzi, gli dà anche il nome. Io sono leccese e vivo in questa città dal 1984. Tognoli l’ho vissuto negli suoi ultimi due anni da sindaco e devo dire che ho un bel ricordo di lui. Chiaramente molto sfumato, ai tempi era uno studente appena arrivato a Milano, ma ho un ottimo ricordo. La città è cambiata tantissimo ma per me è veramente fondamentale che Milano torni ad essere un abbraccio. Io l’ho sempre percepita così e questo amore reciproco io credo sia l’unica forma per re-immaginare il futuro. Quando mi chiesero di disegnare le luminarie per via della Spiga, la via più’ snob della città e più’ costosa, cosa feci? Disegnai queste luci che sembrano dei panni appesi: volevo napoletanizzare Milano bene, perché amore vuol dire scambiarsi e mescolarsi senza avere paura di farlo.
Discorso pronunciato durante “Amare Milano – I Discorsi del Coraggio”, 13 settembre 2021