Ci si accorge che non è un appuntamento come gli altri dalla sua organizzazione. In una campagna elettorale sottotono, “Obiettivo 2026” spicca per presenze e apparato. Poco prima dell’inizio su Milano si abbatte il diluvio, annunciato da giorni ma più violento del previsto. In meno di un’ora la macchina dello staff riallestisce l’evento all’interno della Fondazione Stelline, controllando i green pass e prendendo i nominativi di tutti gli astanti, a cui viene fornita una busta con gadget elettorali.
Comunali Milano, il blocco moderato e progressista si stringe a Beppe Sala
Non è una serata come le altre quella del 16 settembre alle Stelline con Beppe Sala. Pioggia – certo – ma anche pioggia di invitati. Tanti big nazionali del partito, da Tommaso Nannicini ad Anna Ascani, passando per Giorgio Gori; ed esponenti di spicco dell’amministrazione comunale, su tutti la vice di Sala, Anna Scavuzzo. Il blocco moderato e progressista si stringe intorno al sindaco uscente per la rielezione. Non passano inosservati gli ospiti della cosiddetta società civile, satelliti che orbitano intorno alla galassia del centrosinistra.
Comunali Milano, all’evento di Barberis per Sala anche Massimo Galli
Più di tutti brilla il nome di Massimo Galli, infettivologo e star della pandemia, in procinto di andare in pensione dall’Ospedale Sacco e sempre più in odore di politica – dice qualcuno. “I vaccini non evitano completamente la circolazione del virus, servono precauzioni senza fasciarsi la testa. Nessun si deve illudere che la soluzione sia gratis”. Apre poi al tema della terza dose: “Ci vuole attenzione per i super-fragili, per i quali non basta un’altra vaccinazione”. Un intervento molto scientifico, ma in una kermesse politica.
Beppe Sala: il sindaco accarezza il bis
“Voglio che le mie idee passino attraverso le persone e i progetti che ho scelto di far parlare”. Di fianco a Filippo Barberis, numero uno del gruppo consiliare del Partito democratico a Palazzo Marino, ricandidato e organizzatore della kermesse elettorale , c’è il sindaco e intorno a loro tutti i notabili che puntano a rimanere al governo di Milano. I due replicano quanto già avvenuto nel 2016, quando hanno condotto una campagna elettorale spalla a spalla. Sperano di bissare e i sondaggi sono promettenti.
La volata di Beppe Sala con i big della politica
Beppe Sala lancia la volata a due settimane dal voto: “Sono il sindaco ed entusiasticamente rientrante”. Per il primo cittadino “è il momento della responsabilità, senza toni urlati e insulti”. Alla platea amica non lancia proposte eclatanti ma un’azione educata e una sorta di moral suasion collettiva “per portare a votare tutti”. Perché in città – chiunque vinta – c’è odore di astensionismo di massa, reso ancora più probabile in un eventuale secondo turno dalla regola che conduce, quasi in automatico, ai ballottaggi anche sui Municipi (se nessuno supera il 40% al primo turno).
Comunali Milano, Beppe Sala punta su ambiente e mobilità
Le parole d’ordine? Quelle che suonano ridondanti da mesi in una campagna elettorale che sarà anche “a bassa intensità” ma in qualche modo per il sindaco è iniziata da quasi un anno: nessun modello da ricercare in altre città ma spunti sì: la “città a 15 minuti”, mobilità alternativa e crocevia ambientale. “Non ci ammantiamo di senso di superiorità, ma siamo capaci e incorruttibili”, dice, e il sempre classico “Milano ha raccolto poco dalla politica nazionale”. Strizzata d’occhio (e di orecchie) ai piani in itinere per il Recovery italiano.