Considerare la Russia e il terrorismo come le due principali minacce strategiche della Nato. Menzionare la Cina, non tanto come avversario ma come “seria sfida” ai valori e agli interessi politico-economici dell’Occidente. Impegnarsi, soprattutto, a difendere ogni singolo centimetro del territorio dell’alleanza. Eccoli i punti chiave contenuti nel nuovo Strategic Concept, il documento approvato dai leader dei Paesi membri del Patto atlantico.
Verso una Nato globale
In occasione del vertice di Madrid, la Nato ha partorito un importante paper che articolerà la nuova strategia di sicurezza e difesa del blocco occidentale da qui ai prossimi dieci anni. “Nato 2022 Strategic Concept” è formato da 16 pagine. Contiene obiettivi e linee guida che ridefiniscono il ruolo dell’Alleanza atlantica nello scacchiere internazionale, in base alle ultime vicende geopolitiche. La Nato – e questa è la novità più importante – si trasforma di fatto in una sorta di soggetto globale, con riflettori puntati su Mosca, ma anche su Pechino e sull’intero Indo-Pacifico.
Sembra passata un’era geologica da quando, nel 2010, la Nato aveva stilato un documento simile. Durante il summit di Lisbona, la Russia era considerata una sorta di partner dell’Occidente; mentre la Cina, ancora lontana dal diventare il colosso che è oggi, non era stata neppure presa in considerazione. Né come rivale, né tanto meno come minaccia. Oggi la situazione si è capovolta. Il Cremlino è il nemico che incarna la “minaccia più significativa” della Nato. “Non si può escludere un attacco” del Cremlino contro gli alleati come accaduto in Ucraina, si legge addirittura nel documento. C’è spazio anche per la Cina, che “ha dichiarato ambizioni e politiche coercitive” volte a “sfidare i nostri interessi, sicurezza e valori”.
La nuova Alleanza atlantica
Lo Strategic Concept riadatta la strategia della Nato e guida il suo futuro sviluppo politico e militare. Dalla fine della Guerra Fredda, è stato aggiornato circa ogni dieci anni in base alle nuove esigenze. L’incipit del paper è tutto dedicato a Mosca: “La brutale guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l’Ucraina ha sconvolto la pace in Europa. La Russia ha violato le regole e i principi che hanno contribuito a stabilire un ordine di sicurezza europeo ed è ora la minaccia più diretta e significativa alla sicurezza degli alleati e alla pace e stabilità nell’area euro-atlantica”. Arriviamo così alla Cina, partner della Russia. Pechino e Mosca “stanno sviluppando una partnership strategica e sono in prima linea nel movimento autoritario contro le regole che regolano l’ordine internazionale.
In generale, gli attori da temere sono incarnati dai leader “autoritari”, dal terrorismo e dal cambiamento climatico. Ne consegue che la Nato deve cambiare modus operandi, compreso innalzare il livello di deterrenza, anche per quanto concerne le armi nucleari. Da questo punto di vista, la principale responsabilità della Nato è “garantire la difesa collettiva degli alleati” svolgendo tre compiti primari. Quali? “Deterrenza e difesa; prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa”.
Obiettivi e pericoli
Il piano delineato dai leader Nato ha sostanzialmente modificato gli obiettivi della Nato e i pericoli dai quali dovrà guardarsi l’Alleanza nell’immediato futuro. Detto altrimenti, la Russia non potrà più essere considerata un Paese amico. La Cina è accusata di usare la sua leva economica per “creare dipendenze strategiche e potenziarne l’influenza”. “Si sforza di sovvertire l’ordine internazionale basato sulle regole, anche nei domini spaziali, cibernetici e marittimi“, recita ancora lo Strategic Concept 2022.
Interessante, infine, sottolineare come nel vertice di Madrid siano stati invitati nuovi Paesi. Si tratta di Corea del Sud, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Bosnia, Giordania e Mauritania. Questa decisione è stata presa per tentare di stabilire nuovi rapporti volti ad arginare la Cina e prevenire ogni possibile minaccia definita come tale. Last but not least, l’architettura della Nato è destinata a cambiare forma, dato l’ingresso di Finlandia e Svezia.