di redazione
Crisi di governo? “Vorrei andare al voto, da cittadino mi domando se i numeri oggi in Parlamento siano la fotografia del Paese”. Il suo nome per Milano? “Mi è stata chiesta disponibilità dalla Lega e ora il mio nome è al tavolo del centrodestra. Adesso tocca ai leader parlarsi”. Roberto Rasia Dal Polo, manager e comunicatore, indicato da Stefano Bolognini e Matteo Salvini come possibile candidato sindaco per Milano, è intervenuto la mattina del 14 gennaio a “The True Show” su Telelombardia, nella sua prima intervista in video. Un dialogo a quattro che oltre a Rasia ha visto presente negli studi dell’emittente lombarda anche Giacomo Lucchini, responsabile della campagna vaccinale Covid della Regione, Silvia Roggiani, segretaria del Pd metropolitano di Milano e Silvia Sardone, europarlamentare della Lega e consigliere d’opposizione a Palazzo Marino.
Cosa vorrebbe il candidato (forse?) del centrodestra per la campagna elettorale meneghina? “Uno stile di battaglia come nella boxe, la nobile arte, dove lo sconfitto abbraccia alla fine il vincitore”. Nella sua prima uscita televisiva nei panni di politico, Roberto Rasia Dal Polo ha parlato anche delle difficoltà del centrodestra nel trovare un nome da contrappore a Beppe Sala. “La crisi di governo a Roma sta rallentando anche le decisioni locali” ha detto negando tuttavia che ci sia un problema di classe dirigente: “Rilevo che l’età media dei politici si è abbassata notevolmente negli ultimi 30 anni e comunque sia Sala che Albertini non erano dei politici ma uomini del fare e cittadini”.
A proposito: sul sindaco uscente? “Come ho già detto lo stimo personalmente perché è riuscito a prendere il trampolino di Expo e far correre Milano. Però rilevo il malcontento dei cittadini milanesi che sanno cosa non funziona”. Cosa? “Seimila casa popolari Aler a San Siro e nemmeno un ufficio del comune”. O ancora: “La sicurezza” ha detto Rasia dibattendo del tema periferie con Silvia Roggiani e Silvia Sardone. Ma per lui è sintomo della crisi anche “un commerciante di cravatte che in Galleria Vittorio Emanuele ora paga la stesso affitto di un anno fa. Abbiamo il dovere di aiutare piccole e grandi aziende a uscire dalla crisi”. Uno slogan per la sua corsa? “Rialziamo Milano”