“La Rai, controllata dallo Stato, non può sottrarsi alla richiesta di accesso civico”. La sentenza, che cambia i rapporti tra la tv di stato e i cittadini, arriva dal Consiglio di Stato sul procedimento che vedeva coinvolti l’avvocato di Varese, Andrea Mascetti, e la trasmissione Report. In particolare, l’inchiesta dal titolo “Vassalli, valvassori e valvassini’ di Giorgio Mottola”, incentrata sul presunto giro di malaffari in Lombardia che Sigfrido Ranucci e soci avevano addirittura definito “nuova tangentopoli”.
Le richieste di Mascetti: Nessuna consulenza con Attilio Fontana”
L’avvocato Mascetti, professionista di area Lega, vicinissimo ad Attilio Fontana, rappresentato e difeso dagli avvocati Paola Balzarini, Andrea Mascetti e Filippo Nicolò Boscarini,, si era rivolto al Tar del Lazio a cui aveva chiesto l’accesso agli atti lamentando “un quadro fuorviante della realtà” e sottolineando di non aver avuto “alcuna consulenza con il presidente Fontana”. A quella richiesta la Rai aveva opposto “un diniego integrale” per diverse ragioni fra le quali l’esclusione del diritto di accesso “rappresentata dal segreto professionale ex art. 2, comma 3, L. n. 69/1963, connesso alla libertà di stampa” e “l’esclusione della Rai dall’applicazione della disciplina in tema di accesso civico in quanto società emittente”.
La Rai e le richieste di accesso civico
Proprio su questo aspetto, nei giorni scorsi, una sentenza del Consiglio di Stato, a cui la Rai aveva presentato ricorso, ha ribadito, al contrario, che Viale Mazzini è tenuta all’accesso civico delle “richieste informative rivolte in via scritta dalla redazione del programma ad enti di natura pubblica in merito all’eventuale conferimento di incarichi ovvero di consulenze in favore di parte ricorrente, unitamente ai riscontri forniti dai suddetti enti, in quanto rientranti nel novero dei documenti e degli atti formati ovvero detenuti da una pubblica amministrazione o da un privato gestore di un pubblico servizio
Il Consiglio di Stato: “Masetti non aveva gli interessi per accedere agli atti”
Non è andata meglio a Mascetti che si è visto ribaltare la sentenza del Tar in quanto l’avvocato varesino non avrebbe avuto un’interesse legittimante, “dotato delle caratteristiche della immediatezza, della concretezza e dell’attualità”, per accedere agli atti relativi al servizio giornalistico che lo riguarda nell’ambito della puntata di Report, ‘Vassalli, valvassori e valvassini’.
La sentenza del Consiglio di Stato, quindi, ribalta quella del Tar relativamente agli interessi dell’avvocato Mascetti ma cambia la posizione della Rai in merito all’accesso pubblico. Come azienda controllata dallo Stato, la Rai non può negarlo.