Silvio Berlusconi presidente della Repubblica? Ci credono in pochi, ma lui pare proprio di sì. Sì, Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica è uno scenario possibile. Almeno stando a vedere il via vai di telefonate da Arcore. E i contatti, continui e frequenti, con tutti quelli che hanno un voto da spendere. Con una tattica già ben in mente, secondo quanto può riferire True-News.it da fonti interne alla roccaforte del Cavaliere: iniziare a giocare le proprie carte nella terza chiama per sferrare l’attacco al quarto giro di consultazioni. Ma facciamo un passo indietro.
Berlusconi e il reddito di base
Un indizio sul fatto che Silvio Berlusconi davvero ci crede, nella presidenza della Repubblica, deriva dalla sua dichiarazione sul reddito di base o di cittadinanza: “I soldi finiti ai furbi sono poca cosa rispetto alle situazioni di povertà che ha finalmente contrastato”. Nel 2018 però lo definiva “distruttivo”. Indizio per il Colle che hanno colto tutti i commentatori politici, visto che il reddito di base è chiaramente una delle battaglie più identitarie del Movimento 5 Stelle.
Il video della terza dose di vaccino
Tra le ultime uscite pubbliche dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi senza dubbio la vaccinazione. Camicia bianca, manica sinistra sollevata e mano con le dita a V in segno di vittoria, Silvio Berlusconi riceve la terza dose e dichiara: “Ora tocca a voi”.
Berlusconi presidente della Repubblica? Un nome “papabile”
Ecco come avviene l’elezione del presidente della Repubblica. Tutti i parlamentari esprimono il proprio voto segreto, e a questi bisogna aggiungere i delegati regionali per un totale di 1009 voti. Il nuovo presidente può essere eletto nei primi tre scrutini (o chiame) dai due terzi dei voti dei delegati. Dal quarto scrutinio in poi basta la maggioranza qualificata del 50 per cento più uno dei voti. Gli unici due presidenti eletti prima del quarto scrutinio sono stati Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi. Silvio Berlusconi pare intenzionato a provarci nel terzo scrutinio per raggiungere una maggioranza nel quarto.