Una comunicazione alla Camera prima di colloqui fondamentali a Bruxelles. Sta per cominciare una due giorni campale per le sorti del conflitto tra Russia e Ucraina – entrato nella quinta settimana dallo scoppio delle ostilità – e per gli equilibri politici e strategici di un mondo che rischia di non essere più quello che eravamo abituati a conoscere.
Se i margini per un colloquio tra Putin e Zelensky che possa portare alla pace sembrano ancora risicati, gli occhi della diplomazia globale sono puntati su Bruxelles, sede di incontri cruciali tra i potenti del mondo occidentale. Tra il 24 e il 25 marzo nella città sede del Parlamento europeo avranno luogo tre importanti meeting.
Si comincia con un vertice del G7, convocato dalla presidenza di turno tedesca.
Si prosegue con il consiglio straordinario della Nato, forse il piatto forte del menù dei due giorni d’incontri, a cui parlerà in videoconferenza il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
E infine si terrà il Consiglio europeo, a cui presenzieranno come ospiti speciali anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e i suoi omologhi canadese, Justin Trudeau, e giapponese, Fumio Kishida.
Prima di partire alla volta di Bruxelles, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha reso le Comunicazioni alla Camera dei Deputati in vista della riunione del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo e al termine della discussione generale ha tenuto la replica. Nel pomeriggio ha poi reso le Comunicazioni al Senato e in seguito ha tenuto la replica.
La maratona di Bruxelles potrebbe svelare le carte della strategia occidentale, a un mese esatto dallo scoppio della guerra di Putin in Ucraina. Di fronte alla Camera – in cui spiccava un numero considerevole di deputati assenti – il Presidente del Consiglio ha affrontato le questioni più importanti dei dossier diplomatici: sanzioni alla Russia e futuro dell’Ucraina, dipendenza dal gas russo e conseguenze economiche, spese militari e sicurezza in Europa.