“Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!”. Le “farneticazioni” (Crosetto dixit) contenute nel libro autoprodotto “Il mondo al contrario” hanno portato alla ribalta nazionale il generale Roberto Vannacci. Da giorni si è preso i riflettori di una scena politica ancora balneare con il suo volume pubblicato il 10 agosto. E con il quale l’ex capo della Folgore va a testa bassa all’attacco di omosessuali, immigrati, femministe, ambientalisti, immigrati e di tutti gli esponenti di quella che definisce la “dittatura delle minoranze”.
Il libro del generale Vannacci: mal pensato e scritto peggio
Un pamphlet scomposto, mal pensato e scritto peggio, impubblicabile se non a proprie spese, con passaggi di involontaria comicità come l’intemerata contro l’uccello fratino che non merita di essere salvato dall’estinzione o i racconti di quando da giovane, a Parigi, fingeva di perdere l’equilibrio sulla metropolitana per “poggiare accidentalmente la mia mano sopra la loro (delle persone di colore, che lui definisce “neri”, ndr), mentre si reggevano al tientibene dei vagoni, per capire se la loro pelle fosse al tatto più o meno dura e rugosa della nostra”. Un libro che, sulla scia delle immediate polemiche suscitate, è costato a Vannacci l’incarico alla guida dell’Istituto geografico militare.
Quante copie ha venduto “Il mondo al contrario” su Amazon?
Eppure il generale potrebbe avere di che sorridere, alla fine. “Il mondo al contrario” è infatti da giorni al primo posto delle classifiche di vendita di Amazon. Dal punto di vista editoriale, è già un successo. Anche commerciale. Quanto? In mancanza di dati ufficiali sulle vendite, c’è un parametro che potrebbe fornire una stima approssimativa: sul sito di Jeff Bezos ci sono già ad oggi (lunedì 21 agosto) 205 valutazioni del suo libro. Di cui 164 con recensione. Come noto tra gli addetti ai lavori, commenti e reviews giungono nei migliori dei casi ad una ratio del 3% rispetto al prodotto in oggetto. Ovvero: ogni cento acquisti effettivi, in tre si prendono la briga di lasciare un feedback. Se prendessimo per buona questa stima, “Il mondo al contrario” avrebbe venduto (205: X = 3:100) 6.830 copie. Che, a 19,76 euro a copia, farebbe la ragguardevole somma di 134.960 euro. Restando più cauti e considerando solo chi ha recensito il libro, la somma sarebbe comunque pari a 108mila euro. Numeri da prendere ad ogni modo, naturalmente, con le dovute precauzioni.
“Il mondo al contrario”: Amazon limita la possibilità di lasciare recensioni
L’impressione è che su Amazon si stia ad ogni modo giocando una sfida più articolata. Con la mobilitazione a sostegno del volume da parte del mondo al quale il generale accarezza il pelo. Il dato di valutazioni a 5 stelle è del 93%. Una percentuale sorprendentemente alta. Lo stesso sito di Bezos sembra consapevole di questo: le recensioni pubblicate sono state limitate agli utenti il cui acquisto del libro risulta “verificato”. Se da un lato questo conferma un numero significativo di vendite, da un lato è anche segnale del fatto che è stata impedita la pubblicazione di altre valutazioni e recensioni che avrebbero potuto condizionare ulteriormente la performance di “Il mondo al contrario”. “Ci possono essere diversi motivi, tra cui recensioni sospette”, recita l’avviso.
Un dettaglio che potrebbe alimentare le suggestioni di chi sta in questi giorni entusiasmandosi per “Il mondo al contrario” come fosse un libro scomodo e anti-sistema. E non, semplicemente, come il desolante e confuso obbrobrio che è.