Uscito con le ossa rotte dalla ‘settimana di passione’ che ha portato alla rielezione di Sergio Mattarella al Colle, denigrato dagli oppositori e perfino insultato da qualche suo alleato, Matteo Salvini si è lasciato alle spalle Roma, i suoi Palazzi e i suoi veleni, per cercare nuova linfa nella sua Milano. E dopo un lunedì passato tra una donazione del sangue, una riunione con la squadra degli assessori leghisti di Regione Lombardia (quella delle mascherine photoshoppate) e un abbraccio con Silvio Berlusconi con tanto di rilancio della ‘federazione repubblicana’, il Capitano ha convocato l’1 febbraio tutto il suo stato maggiore in via Bellerio per il consiglio federale della Lega.
Lega, consiglio federale: un Salvini a tratti “ghandiano”
Sereno, a tratti ghandiano, nonostante i continui attacchi provenienti soprattutto da Giorgia Meloni (“io lavoro per unire e non per dividere e non rispondo a polemiche, critiche, attacchi e guardo sempre oltre. Non voglio litigare con nessuno” ha detto al suo ingresso), Salvini ha voluto ricostruire insieme ai suoi, i vari passaggi delle elezioni presidenziali. Da quanto appreso da true-news, il leader del Carroccio si sarebbe lamentato soprattutto per l’atteggiamento ostruzionistico di Forza Italia, partito contrario ad alcuni nomi proposti dalla Lega, come Frattini e Tremonti, e spaccato perfino di fronte a all’ipotesi di candidatura di personalità interne o attigue al movimento Azzurro, come Elisabetta Casellati o Letizia Moratti. Il segretario della Lega non avrebbe gradito nemmeno l’atteggiamento di Fratelli d’Italia, che contravvenendo all’accordo di votare scheda bianca nel corso dei primi scrutini, ha invece indicato il nome di Guido Crosetto.
Lega, Salvini rivendica la scelta del Mattarella Bis
Salvini ha comunque rivendicato la scelta di convergere sul Mattarella Bis, dicendosi “contento di essere stato colui che ha messo fine le ipocrisie dicendo che ‘piuttosto che andare avanti coi no reciproci, chiediamo un sacrificio a Mattarella’”. Rielezione dal Capo dello Stato uscente, salutata con piacere anche dai governatori del Nord, Luca Zaia in testa, che sabato nel corso di un incontro con Mattarella, avrebbero ottenuto una sorta di incoraggiamento per il percorso verso l’autonomia.
Lega, Salvini e l’idea della federazione del centrodestra”
Dopo aver incassato l’incondizionata fiducia da parte dei suoi, Matteo Salvini ha voluto toccare il tema della federazione del centrodestra sul modello del Partito Repubblicano americano, ribadendo il concetto che “le porte sono aperte per tutti, nessuno escluso, con lo scopo di creare un progetto alternativo alla sinistra”. Un progetto ancora alla fase embrionale e che al momento vede la netta opposizione di Giorgia Meloni, ma che può iniziare a svilupparsi, a partire da chi, nel centrodestra, si è trovato compatto nella rielezione di Mattarella.