La categoria giornalistica sta facendo il peggio del suo peggio. E pretende di farlo senza essere punita. Stefano Feltri, direttore de Il Domani, ovvero il giornale di De Benedetti dopo l’addio al mondo Repubblica, ha lanciato uno dei suoi tanti appelli. Alcuni anche molto condivisibili, come quelli sui diritti. Ma questa volta no, perché il diritto che vorrebbe Feltri è quello all’impunità. In pratica il direttore del Domani vorrebbe levare il reato di diffamazione a mezzo stampa. La motivazione è articolata, ma oltre a quella scontata che levare il reato di diffamazione di fatto vorrebbe dire avere una stampa non sotto il ricatto di cause legali (che è pure vero), quello che dice Feltri è che ormai ci sono account social più influenti dei giornali, che però rimangono “impuniti” qualunque cosa scrivano. E – questa la conclusione – allora lasciamo liberi tutti.
Un po’ come dire che visto che in Italia ci sono molti furti di scooter, bisognerebbe abolire il reato di furto per gli scooter
In effetti è un po’ come dire che visto che in Italia ci sono molti furti di scooter, bisognerebbe abolire il reato di furto per gli scooter. In fondo, non sarebbe meglio? Non si intaserebbero i tribunali, e le forze dell’ordine potrebbero dedicarsi – che ne so – a contrastare gli spacciatori. Il ragionamento fila fin quando non è il tuo motorino ad essere stato rubato. Esattamente come il ragionamento sulla diffamazione pare filare fin quando non ci sei finito tu sulla graticola.
In Italia è vero il problema opposto
In Italia è vero il problema opposto. Ci sono quelli che abusano della possibilità di querelare, e questo abuso non viene punito dai giudici nell’unico modo giusto: all’atto di archiviazione o assoluzione sono quelli che hanno iniziato il circo a dover pagare tutti i conti. Invece no: i giudici spesso “compensano” le spese. Ovvero dicono che ognuno paghi i suoi avvocati. E alla fine succede che i giornalisti, anche laddove hanno fatto il loro lavoro, hanno avuto un sacco di rotture di scatole e devono pure pagare l’avvocato. Non va bene, ovviamente. Ma la soluzione non è abolire il reato di diffamazione, la soluzione è punire l’abuso di chi usa il reato di diffamazione per fare pressioni sulla stampa.
Saremmo solo più liberi di diffamare…
La quale, e diciamolo chiaro e forte, non può pensare di fare quel che vuole, perché spesso e volentieri usa le notizie non per informare i lettori ma per fare vere e proprie campagne elettorali. Di esempi ce ne sono mille, perché la categoria ha fatto un milione di porcherie, in questi anni. Sia contro la destra che contro la sinistra. Processi sbattuti in prima pagina, gente sputtanata senza appello, attitudini sessuali diffuse in barba a tutti i codici deontologici. E questo l’hanno fatto giornalisti di destra e giornalisti di sinistra. Quindi no: non sappiamo autoregolamentarci e non saremmo più liberi senza reato di diffamazione. Saremmo solo più liberi di diffamare. E alla fine perderemmo anche quel grammo di credibilità che ci è rimasta. Forse.