Bisogna decidersi una volta per tutte a trattare gli italiani da adulti. Adulti, e non bambini. Persone libere che hanno una memoria (magari corta, ma comunque l’hanno), che sanno leggere e scrivere anche oltre le scemenze di Facebook. E visto che siamo adulti, sappiamo leggere e scrivere e in generale siamo la generazione più istruita di sempre (non necessariamente la più colta, o la più intelligente, ma quella dotata degli studi necessari sì), vorrei che il Governo e la Politica ci trattassero con dignità.
Ci avevano detto che con il vaccino non ci saremmo più contagiati
Ci avevano detto che grazie al vaccino non ci saremmo contagiati nuovamente. Chi ce l’aveva detto? Ce lo avevano detto Burioni, Bassetti, e tutti gli altri virologi da tv. Avrebbero dovuto dirci che con il vaccino non saremmo finiti in ospedale, e difficilmente il Covid ci avrebbe ammazzato. Io, che ne ho fatte tre dosi, le avrei fatte ugualmente. Non me ne frega niente di avere la malattia, se la malattia è asintomatica, o con pochi sintomi, e comunque più simile a un raffreddore che alla Morte. Però la comunicazione doveva essere questa. E invece non lo è stata. Mi sento preso in giro.
Ci avevano detto il Covid non colpiva in modo importante i bambini
Ci avevano detto che il Covid colpiva in modo importante i bambini in modo assai limitato. Ne abbiamo avuto testimonianze di tutti i tipi. Ora, invece, non c’è telegiornale che non dica che i bambini sono fortemente colpiti, e che possono morire. Ma visto che non siamo cretini, abbiamo capito che si tratta di un modo per incoraggiare a vaccinare anche i figli. Ci avevano detto che non si può limitare il diritto allo studio. Eppure qualcuno ha iniziato a proporre per i bambini non vaccinati la Didattica a Distanza, detta Dad. Questa è discriminazione, ed è vietata dalla legge. O si mette l’obbligo vaccinale oppure in caso di libera scelta i bambini non possono essere discriminati.
Ci avevano detto che l’obbligo vaccinale era incostituzionale
E veniamo all’obbligo vaccinale. Ci hanno detto, ce l’hanno scritto, ce l’hanno spiegato in tutte le maniere possibili, che non si poteva mettere. Capiamoci: tutta questa costruzione di regioni nei vari colori e l’esistenza stessa di tutte le varianti di green pass esistono solo e unicamente perché non si è potuto introdurre l’obbligo vaccinale. E l’obbligo vaccinale, ci è stato detto, non si poteva introdurre perché è vietato dalla costituzione. Non l’ho detto io, io l’ho solo letto. Non l’ho dichiarato io, io l’ho solo ascoltato.
La morale? Anche la pandemia è una questione politica
Adesso però si deve decidere se introdurre l’obbligo vaccinale sul quale – sia detto chiaro – io sono pure d’accordo. Però non mi piace essere preso per cretino, e se mi dicono che non è costituzionale varare l’obbligo vaccinale non mi possono dire dopo cinque mesi che pensano di varare l’obbligo vaccinale, perché allora vuol dire che mi stanno prendendo in giro. E visto che sono adulto, ho studiato e ricordo le cose, questo mi fa innervosire. Mi fa innervosire il fatto che pensino che abbiamo la memoria inesistente. Come se non mi ricordassi di tutte le cretinate della notte delle bacchette a Milano contro il razzismo di chi voleva chiudere la Lombardia per impedire la circolazione del virus. Chi organizzava quelle notti oggi ci fa la morale. Come se non mi ricordassi della storia delle mascherine, del vaccino laziale Reithera (a proposito, finito male, no? Perché non ne parla nessuno?). La verità è che la pandemia è una questione politica. E come tale viene trattata.
Ok, va bene. Ma ditelo. E non tirate in ballo la Costituzione, perché la Costituzione è qualcosa di scritto e di sacro, e non si può piegarla a destra e a sinistra come ci pare e piace.