“Mi scusi ma in questo momento sto lavorando su altro, come ho già detto, non ho nulla da chiedere e se me lo chiedessero sarei pronto a dare una mano alla mia Regione”, dice a true-news.it il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Bruno Tabacci, indicato dai rumors come possibile candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia.
Ritorno al Pirellone?
Un big della politica nazionale, stimato e apprezzato trasversalmente, per provare a strappare il fortino del Pirellone alla Lega e al centrodestra. Che governa la Regione ininterrottamente dal 1995. E, secondo le indiscrezioni che arrivano dal Nazareno, il grimaldello per invertire la tendenza all’attesissimo appuntamento elettorale dell’anno prossimo, potrebbe essere proprio un ex democristiano di rango. Che ci tiene a precisare che comunque ha già fatto il presidente della Regione nel biennio 1987-1989 sotto le insegne dello scudo crociato.
Quindi – chiediamo a Tabacci – le voci sulla sua candidatura per la coalizione di centrosinistra non sono da smentire? La risposta è molto chiara. “Non usi il termine smentita – dice il sottosegretario a True-News.it – smentita è un termine che non ha senso. Quello che le posso dire è che sulle mie dichiarazioni sulla disponibilità a dare una mano qualora mi venisse chiesto non c’è nulla da aggiungere, né da interpretare, grazie”.
Rifiuto di smentire
Volendo bonariamente disobbedire all’invito di Tabacci ad astenerci dall’interpretare le sue parole, potremmo dire comunque che non si tratta di un no, ma della disponibilità potenziale di un politico di grande esperienza, che comunque non ha “nulla da chiedere” e sta “lavorando su altro”.
Da annotare il rifiuto di smentire anziché il canonico, e forse un po’ democristiano, non confermare ma neppure smentire. Insomma, se il Pd raggiungesse un accordo sul suo nome e gli chiedessero di correre, lui non si tirerebbe indietro. Difficile immaginare invece un Tabacci che partecipa alla riffa delle primarie di una coalizione dai contorni ancora poco chiari. Soprattutto per quanto riguarda l’eterna incognita del Movimento Cinque Stelle, un partito che comunque in Lombardia e al Nord è ridotto allo stato residuale.
Una candidatura centrista
La candidatura di Bruno Tabacci, invece, potenzialmente potrebbe raccogliere consensi al centro. Anche se Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi sono già galvanizzati dalla disponibilità arrivata dall’economista Carlo Cottarelli. La situazione è in divenire, Tabacci dice di essere impegnato al governo al fianco del premier Mario Draghi. Ma nemmeno vuole tirarsi fuori anzitempo dalla corsa per la missione complicatissima di strappare la Regione Lombardia a un centrodestra che la amministra da quasi un trentennio. Il sottosegretario, fondatore di Centro Democratico, è pronto a dare una mano alla sua regione, se gli venisse chiesto. E “non c’è nulla da aggiungere, né da interpretare”. Ma neppure niente da smentire.