Perché questo articolo potrebbe interessarti? Quello del consigliere comunale di Varese Luca Paris è il primo caso di passaggio di un eletto dal Pd al M5s. Fino ad oggi era accaduto sempre il contrario, ma adesso, con la crisi dei dem e il successo di Conte nei sondaggi, può succedere anche ciò che sembrava impensabile solo fino a pochi mesi fa. True-News.it ne ha parlato con Paris.
Luca Paris, dal Pd al M5s. Soltanto fino a poco tempo fa sembrava impossibile, eppure è accaduto. Siamo a Varese, città in cui si è registrato il primo passaggio di un politico eletto dalle fila del Partito Democratico a quelle dei Cinque Stelle. Parliamo del consigliere comunale ex dem Luca Paris, non proprio l’ultimo arrivato nella politica varesina. Una lunga trafila nella sinistra “tradizionale”. Prima il Pds, poi i Democratici di Sinistra, infine il progetto del partito unico del centrosinistra. E ancora segretario cittadino del Pd dal 2013 al 2018, ma anche componente dell’Assemblea Nazionale e consigliere provinciale.
Luca Paris: “Io ho sempre creduto in una coalizione di forze socialiste, laiche e cattoliche”
E adesso la recente svolta: il M5s di Giuseppe Conte. “Sono una persona normale, sono un funzionario della pubblica amministrazione e mi divido tra il lavoro, la famiglia e l’impegno politico”, esordisce il consigliere Paris nel suo colloquio con True-News.it. Ma perché i grillini? “Negli ultimi anni sono successe una serie di cose, con il Pd che ha governato a livello nazionale insieme al M5s nel Conte 2 e anche a Varese abbiamo eletto un sindaco del Pd appoggiato da una coalizione di cui fa parte il Movimento – risponde l’ex democrat – per quanto mi riguarda, io ho sempre creduto in una coalizione di forze socialiste, laiche e cattoliche che abbia al centro il tema della giustizia sociale. Il problema è che il Pd si sta evolvendo verso posizioni poco progressiste, mentre il M5s ha a cuore giustizia sociale, legalità, onestà”.
Luca Paris: “Il problema è che il Pd si trova in una posizione debolissima”
Secondo il neo-pentastellato il Partito Democratico ha perso ogni identità. “Io già al liceo avevo una lista che si chiamava Unità Progressista e con il nuovo corso di Conte sono stato colpito dall’identità molto forte di sinistra del M5s, un’identità che non vedo nel Pd”, continua il consigliere comunale di Varese. Che commenta l’attuale fase congressuale che sta attraversando il suo ormai ex partito: “Vedo che si parla di nomi più che di contenuti, il problema è che il Pd si trova in una posizione debolissima, con alla sua destra una forza sedicente riformatrice come quella di Calenda e Renzi e dall’altro lato una forza progressista che lo incalza”. Nonostante ciò, il pioniere dei transfughi dal Pd al M5s, auspica una ricucitura del dialogo tra tutti i partiti che si oppongono al centrodestra. “Per rilanciare un’alternativa alla destra credo che comunque bisogni ritrovare una capacità di confrontarsi sui temi e di tornare a dialogare – dice Paris. Prima delle elezioni politiche il centrodestra in teoria era più disunito, con due forze al governo con Draghi e una all’opposizione, ma ha saputo trovare l’unità. Dall’altro lato si sono spaccati in tre tronconi e questa è una delle ragioni della sconfitta”.
Paris: “Conte è stato un presidente del Consiglio molto apprezzato dagli italiani”
E non è escluso che il nuovo federatore dei progressisti possa essere proprio Conte. “Conte è stato un presidente del Consiglio molto apprezzato dagli italiani ed è un grande leader politico, lo scenario con lui playmaker e federatore è possibile, perché no?” Infine un’annotazione personale: “Dopo il mio passaggio, sono stato accolto molto bene nel M5s, ho trovato grande interesse e disponibilità allo scambio di esperienze e competenze, sono in piena sintonia con gli attivisti e i dirigenti locali e tutto ciò non era scontato alla luce del mio percorso”.