Home Economy L’Ucraina sta crollando. Lo dicono gli ucraini stessi

L’Ucraina sta crollando. Lo dicono gli ucraini stessi

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Perché leggere questo articolo? Mentre Nato, Europa e Usa continuano a discutere di aiuti per l’Ucraina, gli ucraini temono di soccombere all’offensiva russa d’estate.

All’Ucraina non manca il coraggio, mancano le armi“. Alla vigilia del 75° anniversario dalla fondazione della Nato, che cade oggi, da Bruxelles il segretario generale Jens Stoltenberg ha annunciato che l’Alleanza inizierà a pianificare un programma di aiuti militari quinquennale da 100 miliardi di dollari per l’Ucraina, nonostante gli Stati Uniti abbiano invitato alla cautela su alcuni aspetti della proposta. Per quanto enorme sia la cifra, potrebbe non bastare. I recenti sviluppi sul campo lo dimostrano.

La situazione in Ucraina è critica, anche per i vertici ucraini

In Occidente se ne discute da tempo, ma adesso anche in Ucraina le previsioni iniziano a farsi cupe. Da tempo terribili avvertimenti arrivano da Zelensky. Il presidente ucraino le sta tentando tutte per convincere il Congresso americano a superare lo stallo per il pacchetto di aiuti da 60 miliardi. Altrimenti, dice Zelensky c’è il forte rischio che le sue forze dovranno “tornare indietro, ritirarsi, passo dopo passo, a piccoli passi”. Ha anche avvertito che alcune grandi città potrebbero cadere in mano russa.

Ovviamente, gli avvertimenti di Zelenskyj fanno parte di un ampio sforzo diplomatico per liberare gli aiuti militari di cui le sue forze hanno così disperatamente bisogno e di cui sono a corto da mesi: tutto, dai proiettili di artiglieria da 155 millimetri ai sistemi di difesa aerea Patriot e ai droni. Ma la triste verità è che, anche se il pacchetto venisse approvato dal Congresso degli Stati Uniti, un massiccio rifornimento potrebbe non essere sufficiente per evitare un grave sconvolgimento del campo di battaglia. Lo dicono gli alti ufficiali ucraini, secondo cui il quadro militare è cupo e i generali russi potrebbero avere successo ovunque decidano di concentrare la loro prossima offensiva.

Una situazione drammatica

In sostanza, tutto ora dipende da dove la Russia deciderà di indirizzare le sue forze nell’offensiva che dovrebbe essere lanciata quest’estate. In un attacco pre-offensivo – che si estende da Kharkiv e Sumy nel nord fino a Odessa nel sud – gli attacchi missilistici e droni della Russia sono aumentati ampiamente nelle ultime settimane, prendendo di mira le infrastrutture e rendendo difficile indovinare dove aumenterà la sua spinta maggiore.

Gli ufficiali hanno detto che c’è un grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva. Inoltre, grazie a un peso numerico molto maggiore e alle bombe aeree guidate che ormai da settimane distruggono le posizioni ucraine, la Russia sarà probabilmente in grado di “penetrare la linea del fronte e di distruggerla in alcune parti”, dichiarano. “Non c’è nulla che possa aiutare l’Ucraina adesso perché non esistono tecnologie serie in grado di compensare l’Ucraina per la grande massa di truppe che la Russia probabilmente scaglierà contro di noi. Noi non disponiamo di queste tecnologie e anche l’Occidente non le possiede in numero sufficiente”, ha detto a POLITICO una fonte militare di alto rango.

L’Ucraina in crisi militare e politica

Solo la determinazione e la resilienza ucraina, nonché gli errori dei comandanti russi, ora potrebbero alterare la triste dinamica. Gli ufficiali hanno anche affermato di aver bisogno di armi tradizionali più basilari e di droni, stimati in 4 milioni di proiettili e 2 milioni di droni. Come se non bastasse, l’Ucraina ha bisogno anche di truppe. E questo apre a una questione politica piuttosto scottante. Gli ufficiali hanno sottolineato che anche loro hanno bisogno di molti più uomini. Il paese attualmente non ne ha abbastanza in prima linea, e questo aggrava il problema dello scarso sostegno occidentale. “Non abbiamo solo una crisi militare, abbiamo anche una crisi politica“, ha detto un ufficiale. Mentre l’Ucraina si tira indietro di fronte a una grande leva, “la Russia sta ora raccogliendo risorse e sarà pronta a lanciare un grande attacco intorno ad agosto, e forse prima”.