Perché leggere questo articolo? La rielezione di Ursula von der Leyen è complicata. La maggioranza che porta il suo nome è sopravvissuta ma esce indebolita dal voto. I leader Ue decideranno il 28 giugno.
Ieri notte Ursula von der Leyen è stata la prima a cantare vittoria. Forse è stato un po’ presto. La sua rielezione alla Presidenza della Commissione Europea è tutt’altro che scontata. A complicare il quadro è proprio l’esito del voto, oltre alla decisione di Macron, principale sponsor di von der Leyen, di indire nuove elezioni in Francia. Dovremo attendere il 28 giugno per sapere se von der Leyen sarà nuovamente Presidente della Commissione Europea.
Ce la farà Ursula von der Leyen? Lo scopriremo a fine mese
A decidere il destino di von der Leyen sarà la riunione del Consiglio Europeo. I capi di stato e di governo dei 27 Paesi europei si riuniranno a Bruxelles i prossimi 27 e 28 giugno. In quei giorni verrà presa una decisione sulla carica di presidente della Commissione europea. Al momento la situazione è in bilico. La cosiddetta “maggioranza Ursula” che nel 2019 elesse von der Leyen è ancora viva, ma indebolita.
Popolari, socialisti e liberali vanterebbero poco più di 400 europarlamentari – oltre il 55% dei 720 seggi a Bruxelles. Una pattuglia fortemente in calo rispetto a cinque anni fa. Questo perché la scelta dei candidati per la carica di presidente spetta ai capi di stato e di governo dei paesi membri riuniti nel Consiglio Europeo: e se è vero che la “coalizione Ursula” è stata riconfermata, è anche vero che è più debole di cinque anni fa. I governi di destra, inoltre, hanno aumentato molto la propria influenza, e potrebbero pretendere delle novità.
Le cose si complicano per la Spitzenkandidat
Dopo la vittoria del suo partito, il PPE, che ha aumentato la sua quota di seggi di otto unità, Ursula von der Leyen avrà una prima possibilità di assicurarsi altri cinque anni alla guida della Commissione europea, secondo il cosiddetto processo Spitzenkandidaten. Ma le sue possibilità di rielezione sono state complicate non solo dall’aritmetica del nuovo Parlamento.
Anche la decisione del Presidente Emmanuel Macron di indire elezioni legislative lampo in Francia, pesa. Secondo la ricostruzione di EuroNews, un Macron indebolito e un cancelliere Scholz in difficoltà – il cui partito socialista tedesco si è classificato al terzo posto, dietro al principale partito di opposizione CDU/CSU e al partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) – potrebbero far deragliare la sua candidatura.
I principali avversari alla rielezione di Ursula von der Leyen
La probabilità che Ursula von der Leyen sia confermata per un secondo mandato rimane. Non si escludono sorprese. Ci sono alcuni candidati che vengono indicati da mesi come suoi possibili sostituti. Su tutti, Mario Draghi e l’ex presidente del Parlamento Roberta Metsola, ma anche nomi imprevisti. D’altro canto, la stessa von der Leyen fu una sorpresa: nel 2019 nessuno si aspettava che sarebbe diventata presidente della Commissione, finché il suo nome non fu proposto dal Consiglio senza che nessuno se l’aspettasse.