L’Europa? “Nel gennaio 2023 non possono tornare le regole dell’austerità”. Il solito euroscettico? “Nei prossimi mesi la Lega sarà il punto di equilibrio”. Matteo Salvini a tutto campo nel pomeriggio a Milano: Letta, Draghi. il Ddl Zan, la riforma fiscale. E soprattutto: Luca Bernardo. “Governerà la città per i prossimi cinque anni” dice il leader della Lega parlando con il candidato sindaco del centrodestra. Hanno scelto la Fondazione Stelline di Corso Magenta per l’ultima e definitiva presentazione del medico che sfiderà Beppe Sala alle amministrative di ottobre. Occasione per lanciare la sfida al fortino di centrosinistra da 10 anni a questa parte e raccogliere le firme per i il referendum sulla giustizia che vede il Carroccio inedito alleato dei Radicali.
Matteo Salvini a Milano: “Ecco la riforma della giustizia che voglio”
“La giustizia che non voglio – attacca da subito Salvini sollecitato da Augusto Minzolini e dal commissario cittadino della Lega in città, Stefano Bolognini – ha un nome e un cognome”. Quelli di Giuliano Zullo “agente di polizia penitenziaria a Santa Maria Capua Vetere, 55 anni e tre figli, che si è fatto dieci giorni agli arresti prima di scoprire che non era nemmeno presente”. In versione Pannella l’ex ministro dell’Interno cita i “32mila italiani che dal 1992 a oggi sono stati incarcerati e poi assolti perché il fatto non sussiste”. Il tema scalda nella platea della destra meneghina che è venuta a sentire in massa sotto la pioggia interessata soprattutto ai quesiti sulla separazione delle carriere dei magistrati e sulla revisione della legge Severino rispetto agli amministratori locali. Milano? “Non può che essere con noi – dice Salvini – è la patria di Beccaria”. Intanto il bilancio è di 3mila firme raccolte in due giorni, dicono i promotori. Di questo passo ad aprile 2022 il referendum ci sarà.
Luca Bernardo, il candidato sindaco di Milano: “La città mi ha dato tanto, sono un uomo del pubblico”
Della città e della campagna elettorale imminente – anzi già iniziata e con ritardo – si parla meno. Si ammicca al bacino elettorale storico di commercianti ed esercenti. Mentre Luca Bernardo, in versione iper ambrosiana, ringrazia e parla di ripartire dagli uomini e le donne della sanità, dal sociale, dall’ascolto delle persone in periferia, dagli ordini professionali e dalle Forze dell’Ordine: “Questa città mi ha dato i Natali e ruoli importanti nella sanità. Sono un uomo del pubblico e ora posso provare a restituire“. Ricorda i danni della pandemia da cui la città deve rialzarsi. Su tutti? La sofferenza psicologica e mentale nei più giovani. “Sono aumentati i dati su disturbi alimentari, tentati suicidi, disturbi del sonno, stress post traumatico” e per il medico prestato alla politica diventa subito una priorità. “Dobbiamo cacciare via queste sensazioni e tornare a vivere”. Spazio per critiche all’amministrazione Sala? Non oggi. Una stoccata all’ex manager di Expo, che chiedeva cosa avrebbe fatto in caso di elezione con il proprio lavoro, quella arriva: “Spiegate a Sala che c’è incompatibilità con le cariche pubbliche. Quindi sì farò il sindaco”.
Ddl Zan, Matteo Salvini: “Nostro compromesso era più che accettabile”
Tocca di nuovo a Salvini. Che si trova a suo agio e ne ha per tutti. Enrico Letta? “Lo avevo sopravvalutato, mi sono ricreduto”. L’affondo è sul Ddl Zan, che il 12 luglio approda allo scontro finale in Parlamento. “Sono capace anche io di fare battaglie di bandiera per rivendicare la mia identità – attacca Salvini – ma avevamo proposto un compromesso più che accettabile mantenendo 6-7 dei dieci punti della legge”. Compromesso? “La Lega nei prossimi mesi sarà il punto di equilibrio perché dopo un anno e mezzo di paura e chiusure bisogna lavorare per unire e risolvere. Per questo non capisco come mai Letta si svegli con la fissa del Ddl Zan o dello Ius Soli”.
Riforma fiscale, Matteo Salvini: “Via patrimoniale e tassa di successione, epocale l’inversione onere della prova con il fisco”
Le ha anche il leader della forza di maggioranza nel centrodestra però le sue battaglie. Il fisco. “Nella riforma fiscale ci sono passaggi storici”. Quali? “L’inversione dell’onere della prova“. Ma soprattutto “abbiamo impedito al Partito democratico colpi di testa su patrimoniale, tassa di successione e revisione delgi estimi catastali che tradotto è una botta per gli italiani sull’Imu”.
E poi ancora: gli agricoltori di Coldiretti che si battono contro l’Europa, l’immigrazione con una “nave che ha raccolto migranti in acque libiche, si trovava in acque maltesi e ora chiede un porto in Italia”. La presentazione del dottor Bernardo nella corsa verso Palazzo Marino diventa anche uno show salviniano a 360 gradi. Allora il leader della Lega non è cambiato? – provoca Augusto Minzolini. “A Bruxelles amici di tutti, schiavi di nessuno” risponde secco. “Voglio giocare a testa alta senza inginocchiarmi, né a centrocampo né in Europa”. Stoccata d’attualità.
Matteo Salvini su Mario Draghi: “Obbiettivi comuni”
Mario Draghi? “Non lo avevo mai conosciuto prima e ne avevo l’idea che ne hanno tanti: autorevole e uomo di spessore ma mondi lontani i nostri”. Ora? “Ci siamo annusati, abbiamo un obiettivo comune che è l’interesse della nazione. All’inizio del percorso ho detto anche qualche “no”, ma meglio un “no” leale che un “sì” ipocrita”.