Perche questo articolo dovrebbe interessarti? Come sarebbero andate le cose se ci fosse ancora stato Silvio Berlusconi? Se lo chiedono in molti in questi giorni di altissima tensione tra Mediaset e Governo. Falchi meloniani tentati di affondare il colpo contro il Biscione, che nel frattempo perde 151 milioni in Borsa. E intanto Antonio Ricci continua a a fare quello che vuole…
Mediaset-Governo Meloni: troppi gli interessi in gioco per una guerra aperta, come raccontavamo qualche giorno fa. Ma l’onda lunga dell’affaire Giambruno ha trasformato i rapporti tra il Biscione e l’esecutivo in un autentico campo minato. Una conflittualità latente (neanche troppo) e logorante. Molto logorante. Insidiosa specie in questi giorni di manovra. Proviamo a fare ordine sugli ultimi sviluppi.
Il tonfo in Borsa di Mfe-Mediaset
In Borsa il titolo Mfe-Mediaset ha perso il 6% martedì, il 3,44% mercoledì ed ha aperto al ribasso anche oggi. Persi 151 milioni di euro in due giorni, secondo Repubblica. Diversi analisti ritengono che il caso Giambruno c’entri, ma soprattutto da un punto di vista emotivo. A incidere, sarebbe anche l’accorpamento delle azioni una ogni cinque, che ha debuttato a inizio settimana. Osvaldo De Paolini per Il Giornale aggiunge altre due concause: l’attesa dei conti del terzo trimestre, storicamente il più debole dell’anno, e i conti traballanti della tv tedesca ProSieben, di cui Mediaset controlla circa il 30%.
Il taglio del canone Rai (e come potrebbe impattare su Mediaset)
L’altro fronte aperto non riguarderebbe direttamente il Biscione ma sta comunque innervosendo Cologno Monzese. Ed è il taglio del canone Rai da 90 a 70 euro. In che modo questo provvedimento, per usare la raffinata immagine scelta da Dagospia, andrebbe in c..o a Mediaset? Appresa la notizia della riduzione della bolletta, ieri i vertici Rai avrebbero pensato come contromossa alla richiesta di innalzamento del tetto pubblicitario oltre al 6% attualmente imposto all’emittente pubblica. Una misura che naturalmente andrebbe a danneggiare la concorrenza privata, Mediaset in primis. Anche in questo caso – e probabilmente con migliori ragioni – c’è chi smonta il teorema di una rappresaglia nei confronti del Biscione: il taglio al canone Rai appare infatti come un blitz di Matteo Salvini all’insaputa della stessa Meloni. E potrebbe avere vita breve, essendo un provvedimento che riguarderebbe solo il 2024 (giusto in tempo per le Europee, insomma…). Ma certo non contribuisce a rasserenare gli animi.
Affaire Mediaset, meloniani divisi tra falchi e colombe
Un confronto che fa emergere diverse anime e sfaccettature, sia in Mediaset che nel Governo. Tra i meloniani ci sono i falchi come Giovanni Donzelli (“Non avremo nessun riguardo verso il Biscione”) o Federico Mollicone, che al Foglio ha detto chiaro è tondo: “Quello di Mediaset, e dunque di ‘Striscia la notizia’, è stato un dossieraggio”. Ma ci sono anche le colombe come la “fonte di primo piano a Palazzo Chigi” interpellata da Il Giornale che ha smentito l’esistenza di un diktat ai big del Governo affinchè non partecipino più a talk Mediaset. Sarà così? Basterà sintonizzarsi nei prossimi giorni.
Come sarebbe andata se ci fosse stato ancora Silvio?
A Cologno Monzese è invece forse il primo vero banco di prova per gli eredi del Cav. Risuona forte nei corridoi dell’azienda la domanda: “Cosa avrebbe fatto Silvio Berlusconi?” Marina ha provato a circoscrivere l’incendio pochi giorni fa: “Ho letto e sentito di tutto: retroscena inventati di sana pianta, ricostruzioni totalmente prive di senso logico e spesso anche contraddittorie. La verità è una sola: stimo molto Giorgia Meloni. La trovo capace, coerente, concreta. La apprezzo sul piano politico e la apprezzo molto anche come donna, ancor più in questi giorni“. E sarebbe stato grazie all’intervento di Pier Silvio – che ironicamente del controllo sui contenuti delle sue emittenti ha fatto una crociata – se si è evitata l’uscita di altro materiale. Per ora. Ma Antonio Ricci ha sempre goduto di ampissimi margini di manovra in passato. Figuriamoci oggi. E infatti Striscia continua a battere il ferro, perculare Giambruno e tenere Meloni e il suo Governo sulla graticola. “Giorgia mi ringrazierà, un giorno scoprirà che le ho fatto un piacere”, ha detto Ricci. E magari si capirà se il piacere lo ha fatto o meno anche alla propria azienda…