Perché leggere questo articolo? Meloni in Egitto per incontrare Al-Sisi. Il motivo è quello di cercare di allargare anche all’Egitto il Piano Mattei per l’Africa. “Meeting storico” secondo la presidente del Consiglio. Grande assente del bilaterale è stato Giulio Regeni. La premier Meloni, nonostante le pressioni dell’opposizione, non ha richiesto delucidazioni sulla questione e non ha richiesto una risposta seria sul caso Regeni al presidente egiziano.
Sette miliardi e 400 milioni di euro è la somma di denaro che l’Europa ha stanziato per l’Egitto, con un piano di aiuti per i prossimi tre anni. Il 17 marzo c’è stato l’incontro tra Unione Europea e Egitto per cercare di contrastare il traffico illegale di migranti. Questi i motivi del viaggio di Giorgia Meloni a Il Cairo con lo scopo di allargare anche all’Egitto il Piano Mattei per l’Africa. La presidente considera questo piano “una grande sfida strategica italiana”.
L’Ue aiuta l’Egitto per accompagnare riforme economiche e sociali
Meloni ha partecipato inizialmente a un incontro con la presidente della Commissione Europea von der Leyen e altri leader europei. Successivamente c’è stato un bilaterale con il presidente egiziano Al-Sisi. Questo bilaterale ha portato alla firma di un memorandum. L’obiettivo dichiarato è quello di accompagnare le riforme economiche e sociali dell’Egitto, contribuire a mitigare l’impatto delle attuali crisi in corso in Africa e nel Medio Oriente e sostenere il Paese nel rafforzamento delle capacità di controllo delle frontiere terrestri e marittime.
Meloni: “Meeting storico tra Egitto e Ue”
Meloni considera questo incontro come un “meeting storico per i rapporti tra Egitto e Unione europea”. Lo scopo è quello di superare le attuali crisi con una serie di “sfide comuni da affrontare insieme”, compreso il contrasto all’immigrazione. Questa iniziativa tra Unione europea ed Egitto “è il modo migliore per far fronte al flusso migratorio, e apprezziamo gli sforzi dell’Egitto in questo senso”, ha dichiarato la presidente del Consiglio.
Nessuna traccia di Regeni nel resoconto del bilaterale
Non sono mancate le critiche a Meloni soprattutto in vista del processo per la morte di Giulio Regeni che si svolgerà in questi giorni. Secondo l’accusa, il ricercatore friuliano è stato torturato e ucciso da quattro agenti egiziani. Le opposizioni infatti chiedevano a gran voce che la premier ponesse la questione al presidente Al-Sisi, ma così non è stato. Nessuna traccia dal resoconto del bilaterale fra i due leader. Regeni, morto in circostanze sospette a Il Cairo 8 anni fa, aveva più volte sollevato l’indignazione della stessa leader di Fratelli d’Italia. Di questa indignazione però non c’è stato nulla di concreto durante l’incontro col presidente egiziano.
Meloni e l’occasione sprecata sul caso Regeni
Occasione sprecata per la premier che avrebbe potuto approfittarsene di questo incontro per ottenere ulteriori informazioni sul caso Regeni. Intervistata poco dopo il bilaterale, Meloni ha ribadito la necessità di verità e giustizia per il caso Regeni. L’aver siglato accordi con l’Egitto, da anni accusato di depistare le indagini su Giulio Regeni “non cambia le nostre posizioni in materia”, ha dichiarato Meloni. “C’è un processo in Italia che sta andando avanti, continueremo a tentare di ottenere qualcosa di più”.
Schlein: “Noi non faremmo accordi con regimi come quello egiziano”
Dall’Italia, in attesa del processo, arriva il “no comment” da parte della famiglia e degli avvocati di Regeni. Chi invece decide di commentare è stata la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. “Noi non prendiamo in giro le persone e non faremmo accordi con i regimi come quello egiziano, che da anni sta coprendo gli assassini di Giulio Regeni”, ha dichiarato Schlein riguardo l’accordo tra Meloni e Al-Sisi. “Come al solito Meloni fa le domande sbagliate: da Al-Sisi dovrebbe pretendere i recapiti dei 4 agenti dei servizi egiziani imputati nel processo per le torture e l’omicidio di Regeni””, ha concluso.