di Fabio Massa
Giorgia Meloni non può prescindere da Mario Draghi. La credibilità a livello internazionale è tutto, e avere Mario Draghi dalla propria parte è un jolly che la numero uno di Fratelli d’Italia, che sta volando nei sondaggi, sa di dover tenere nel proprio mazzo. Ma Mario Draghi non ci sarà, perché non vuole esserci. E quindi, come fare?
Chi è quest’uomo che serve per tenere Draghi in squadra senza tenere Draghi in squadra?
La soluzione, raccontano nelle piazzette di Roma tanto frequentate da parlamentari et similia, sarebbe una sola – come riferito da più parti a True-News.it: tenere un uomo carissimo a Mario Draghi. Un uomo del quale non si conosce il pensiero politico, né la storia, né le simpatie o antipatie perché – semplicemente – non rilascia mai interviste di nessun tipo, né ne ha mai rilasciate. Un uomo del mistero che non si può dire sia meloniano, ma anche non si può dire che sia antimeloniano. Insomma, boh. Chi è quest’uomo che serve per tenere Draghi in squadra senza tenere Draghi in squadra?
Daniele Franco: pare che per lui verrà suddiviso il Mef
Daniele Franco. Pare che per lui verrà suddiviso il Mef. Da una parte il Tesoro, che guiderà appunto Franco. Dall’altra un altro esponente, questa volta legato direttamente a Fratelli d’Italia. Si parla di un tributarista vicino a Giorgia Meloni. Ma il punto è il Tesoro, perché da là passa la strategia di “difesa” della reputazione dell’Italia in Europa. E Franco è l’interprete giusto. Per sei anni Ragioniere generale dello Stato e poi direttore generale della Banca d’Italia, Franco è uno di quegli uomini che conosce e appartiene a quella elite di funzionari pubblici il cui potere è assai superiore a quello dei politici che si alternano sulle poltrone più alte. Indispensabile per prendere in mano le redini e non creare fronde anti-governative: tiratori che saprebbero benissimo dove colpire per mettere in imbarazzo il nuovo esecutivo.