Perché leggere questo articolo? Le trasferte di Giorgia Meloni in Basilicata e Molise per la firma di accordi per lo sviluppo hanno uno strano sapore elettorale. La Presidente del Consiglio non vuole arrivare impreparata alle regionali e alle europee.
Tappe in Basilicata e in Molise per la premier Giorgia Meloni per la firma di due accordi per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e le rispettive regioni. Accordi molto importanti che rappresentano un passo avanti per lo sviluppo economico delle regioni. Firme di accordi però che hanno un grande sapore elettorale. Le europee sono alle porte e la Basilicata voterà per le regionali a metà aprile. Meloni, in viaggio al sud Italia, dovrà anche affrontare la presunta crisi del centrodestra con Salvini che continua a battibeccare con la presidente su un possibile appoggio alla rielezione di Ursula von der Leyen.
Giorgia Meloni e gli accordi “molto importanti” in Basilicata
Questi accordi per la Basilicata sono stati definiti da Meloni come “molto importanti”. “Quando siamo arrivati al governo ci siamo resi conto che una discreta parte dei fondi di sviluppo e coesione non arrivava a terra. C’era a disposizione 126 miliardi di euro, nel 2022 ne erano state spesi circa 47“, ha dichiarato la presidente del Consiglio. Quelli firmati dalla leader di Fratelli d’Italia sono interventi consistenti. “Parliamo di oltre 900 milioni di euro che servono a consentire a una regione dalle grandi potenzialità di poter competere ad armi pari avendo la possibilità di liberare le sue tante risorse e opportunità”.
Meloni e la necessità di non dividere il centrodestra
Ma neanche in questa trasferta lucana, Meloni è riuscita a scrollarsi i problemi riguardanti l’alleanza del centrodestra. Fermata dai giornalisti, la premier ha parlato anche del tema europee ribadendo la necessità di rimanere uniti all’interno della sua alleanza. “Tutti sanno qual è la strategia che io ho in Europa, che penso sia condivisa. Do per scontato sia condivisa da tutte le forze di maggioranza, quella di portare la maggioranza di centrodestra anche in Europa”. Non scende a compromessi la premier che afferma che non ci sono segnali di rottura. “Secondo me è un errore dividere o far prevalere la campagna elettorale rispetto a ipotesi di divisioni del centrodestra. Questo è l’unico favore che si può veramente fare alla sinistra”
Le crepe all’interno della maggioranza: il supporto alla ricandidatura di von der Leyen
Alcune crepe tra lei e il suo alleato Salvini sono però evidenti su determinati temi. Uno su tutti il supporto alla ricandidatura di von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. Scelta che sulla carta né Meloni né Salvini approvano. Ma, mentre il leader della Lega sta portando avanti una vera e propria campagna contro la politica tedesca, Meloni si sta mostrando più accondiscendente sulla questione. Il tutto testimoniato dai toni amichevoli dei loro incontri.
L’ultimo “affronto” che potrebbe far scricchiolare l’alleanza è stato il messaggio della presidente del partito di estrema destra francese “Rassemblement National” Marine Le Pen all’incontro del gruppo “Identità e democrazia”, in cui Salvini era presente. Videomessaggio che faceva riferimento alle future alleanze europee di Fratelli d’Italia tra cui il supporto ad Ursula von der Leyen. Immediata la risposta di Meloni. “Siamo tutti in campagna elettorale e le campagne elettorali io le capisco. Dopodiché non sono preoccupata. Tutti sanno in Italia e all’estero che se c’è una che non ha mai governato e non governerà mai con la sinistra si chiama Giorgia Meloni“.
Le armi di Giorgia Meloni per vincere regionali ed europee
Le elezioni europee per la Presidente del Consiglio sono uno scoglio importante in cui è fondamentale arrivare preparati ma soprattutto uniti. Ma anche le prossime regionali sono un ostacolo che Meloni vuole affrontare con determinazione. Dopo la sconfitta in Sardegna, la leader di FdI inizia a tirare fuori le armi pesanti per assicurarsi l’appoggio dell’elettorato delle prossime regioni al voto e per mostrare coesione con i suoi alleati. Coesione che Salvini fa vacillare con diverse dichiarazioni, von der Leyen bis in primis.
Questi i motivi dei viaggi in Basilicata per sbloccare “risorse imponenti”. Quasi un miliardo di euro dai fondi europei a meno di un mese dal voto. Operazione simile a quella fatta in Abruzzo. Immediate le contestazioni delle opposizioni. “Comportamento oltre ogni decenza istituzionale“, afferma Enzo Amendola, deputato del Partito Democratico.