Perché leggere questo articolo? In queste ultime ore il tema del MES è cruciale. True-news.it ne ha parlato con Alessio Vernetti, analista di Youtrend. Ecco quanto ne sanno gli italiani di MES.
In queste ultime ore il tema del MES è cruciale, ma non per tutti. Infatti sono tantissimi gli italiani che affermano di non conoscere il Meccanismo Europeo di Stabilità. A questo proposito ne abbiamo parlato con Alessio Vernetti, analista di Youtrend che ci ha raccontato le prospettive europee sulla misura.
In merito al MES, secondo lei alle persone interessa qualcosa della tematica? Cosa dicono i numeri?
In merito ai sondaggi usciti sul MES, specialmente uno dell’Istituto Demopolis, ci mostrano che in realtà gli italiani non sanno nemmeno cosa sia. Infatti il 51% ammette di non conoscerlo, il 30% a livello generale ha idea della questione mentre il 19% afferma di saperlo. Questo significa che il MES non è un driver noto o comunque un tema che muove gli elettorati che vengono spostati su tematiche più generali. Il MES è una questione particolarmente tecnica. La questione non sposta voti e non inciderà probabilmente a livello di maggioranza parlamentare, mi pare difficile che il governo cada solo perché la maggioranza risulta spaccata sul MES.
Quindi cosa sposta voti in termini di tematiche economiche?
A livello economico i temi che mobilitano di più sono le tasse, la necessità di abbassarle, chiaramente in campagna elettorale questo tema è cruciale. I partiti cercheranno il consenso in questo senso provando ad ampliare il proprio bacino elettorale. Inoltre sono rilevanti anche stipendi e pensioni, quindi tutto quello che muove i consumi e che tocca il portafoglio. Questo trend non vale solo per l’Italia ma anche per altri paesi.
Alla luce di quanto accaduto a livello europeo sul MES, può darci alcuni trend sia per l’Italia che per la futura maggioranza parlamentare in UE?
Molti dati a livello europeo mostrano che le forze europee di centrodestra sono in crescita rispetto al 2019. Le tre realtà sono il Partito Popolare che è quello di Forza Italia, Conservatori e Riformisti di Fratelli d’Italia e Identità e Democrazia della Lega. A livello di emiciclo del Parlamento Europeo questi tre sono complessivamente in crescita, da qui a dire che questo scardinerà la maggioranza Ursula c’è un grosso divario. Nel 2019 Ursula von der Leyen è stata eletta con una grande coalizione tra Popolari, Socialisti e Renew Europe. Per quanto adesso le forze di centrodestra siano cresciute e cresceranno a livello di seggi nell’Europarlamento, sono ancora distanti dall’eliminare i Socialisti e Renew Europe dalla futura maggioranza che dovrà approvare la prossima Commissione Europea.
E l’Italia?
Per quanto riguarda la questione Italia, invece, le intenzioni di voto di fine anno ci mostrano che nel corso del 2023 i partiti sono rimasti abbastanza stabili. Fratelli d’Italia, secondo i nostri sondaggi, è al 28,6%, quindi 3 punti in più rispetto alle politiche dell’anno scorso, mentre gli altri partiti sono più o meno in linea con quanto preso alle politiche del settembre 2022. C’è una stabilità e la “luna di miele” degli italiani con Giorgia Meloni e con il suo governo attualmente non sembra finita, salvo alcuni episodi di screzio anche all’interno della maggioranza, come può essere il MES.