Perchè leggere questo articolo? E’ ancora MeToo, ma questa volta le vittime sono maschi. Nell’ultimo mese centinaia di uomini hanno denunciato le violenze sessuali subite usando l’hashtag #MeTooGarçons, un’occasione per mettere in discussione i luoghi comuni sulla virilità e combattere il patriarcato dall’interno.
“Il sessismo è ovunque, anche in noi”. È lo slogan che accompagna l’hashtag #MeTooGarçons, ormai virale sui social, con cui centinaia di uomini raccontano le violenze e gli abusi sessuali subiti nel corso della loro vita. A lanciare l’hashtag infatti è stato l’attore Aurélien Wiik, che ha dato così inizio a un movimento simile a quello nato nel 2017 dalle accuse rivolte al produttore cinematografico americano Harvey Weinstein. Un grido di denuncia, dunque, quello del MeToo dei ragazzi che mette in discussione, incrinandoli, i tossici miti sulla virilità e sulla sessualità maschile. E dimostra che il MeToo non è solo una questione di femminismo.
#MeTooGarçons, Wiik: “Denunciate. Il dolore è più duro della vergogna”
La piaga delle molestie continua a travolgere il mondo del cinema, ma stavolta le denunce dagli Usa volano in Europa. Più precisamente in Francia. Tutto è iniziato il 22 febbraio, quando in una storia su Instagram l’attore 43enne Aurélien Wiik, ha raccontato di aver subito degli abusi da parte del suo agente e dal suo entourage quando aveva 11 anni e per i quattro anni successivi. Aggressioni, molestie e stupri di cui ha sporto denuncia all’età di 16 anni. Sui suoi profili social l’attore ha invitato tutte le vittime di violenza, a prescindere dal genere, a denunciare. “Il dolore è più duro della vergogna. Il processo che porta a riconoscersi come vittime è importante. Aiuta a ricostruirti”, conclude Wiik.
La testimonianza di Wiik ha spinto altri uomini a condividere online le aggressioni subite. “Quando avevo 11 anni mio fratello maggiore mi chiese di fargli del sesso orale”. E ancora: “Sono stato vittima di molestie sessuali da parte di un cugino che vedevo ogni estate”. “Il medico di famiglia mi ha toccato quando avevo 16 anni”. “Dai 9 ai 15 anni ho subito abusi da parte del mio patrigno”. Sono alcuni dei racconti pubblicati sui social network sotto l’hashtag #MeTooGarçons. Tra cui anche quello del deputato francese Andy Kerbrat, del partito di sinistra La France Insoumise.
Anche il #MeTooGarçons è importante
Le aggressioni sessuali contro gli uomini – in oltre il 90% dei casi – provengono da altri uomini, e avvengono principalmente durante l’infanzia e l’adolescenza – per questo l’uso del termine “garçons”, ragazzi, anziché “hommes”, uomini, nell’hashtag. In età adulta in genere le molestie colpiscono soprattutto le persone omosessuali, che come le donne sono maggiormente esposte al dominio patriarcale strutturale tipico della società contemporanea.
Comuni a tutte le storie di MeToo maschile è infatti la difficoltà a farsi credere da amici, familiari e dalle istituzioni. Per questo motivo non si esclude che molti altri uomini potrebbero essere inibiti a pubblicare i loro racconti, a causa delle reazioni che stigmatizzano e deridono le vittime, soprattutto da parte degli uomini stessi.
E in Italia?
L’hashtag #MeTooGarçons non ha avuto però la diffusione e il successo del #MeToo. Sembrerebbe infatti ancora circoscritto al contesto francese. Ma la sua portata è altrettanto rilevante. Il movimento infatti potrebbe incoraggiare gli uomini a riconoscere e a combattere la violenza di genere. Contribuendo realmente a cambiare da dentro il sistema patriarcale. A partire dai miti tossici sulla stessa virilità, accettando che la figura maschile possa essere umanamente fragile e vulnerabile. Nel nostro paese continuano a mancare ricerche aggiornate sulle molestie subite dagli uomini. Se un dato Istat riporta che il 31,5% delle donne tra i 16-70 anni ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale – 6 milioni 788 mila – è difficile quantificare quelle maschili. Sempre Istat ha riporta che stima che più di 3 milioni di uomini abbiano subito molestie sessuali nella loro vita in Italia. Per la prima volta un questionario sulle violenze rileva anche quella subita dagli uomini è arrivato nel nostro Paese. Ma dal 2018 non è ancora stato aggiornato. Forse il MeToo in Francia può portare una ventata d’aria fresca anche alla nostre latitudini…