Perchè questo articolo dovrebbe interessarti? Con molto meno clamore rispetto alle polemiche degli scorsi mesi, l’Albania dà il via libera all’accordo sui migranti con l’Italia. Esulta Fratelli d’Italia: “La sinistra strepita, da noi risposte all’avanguardia”. Tajani e le critiche: “Non saranno soldi buttati a mare”
“Il Parlamento albanese ha ratificato oggi l’accordo di cooperazione con l’Italia contro l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani. Grazie al Primo Ministro Edi Rama, alle istituzioni e al popolo albanese per la loro amicizia e collaborazione”. Così su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni nella giornata di giovedì 22 febbraio.
L’accordo, raccontano le agenzie, è passato con l’appoggio di 77 voti sui 140 complessivi dell’aula. L’opposizione ha boicottato il voto. La legge dovrà ora essere promulgata dal presidente albanese Bajram Begaj. Dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale diventerà esecutiva.
Accordo sui migranti: l’alt della Corte costituzionale, poi il via libera
Come noto, dell’accordo si era molto parlato qualche tempo fa, quando si erano levate forti le voci delle opposizioni. Ancor di più quando a dicembre due ricorsi separati, presentati dal Partito democratico albanese e altri 28 deputati schierati a fianco dell’ex premier di centrodestra Sali Berisha, avevano portato l’Alta Corte a sospendere la ratifica dell’accordo.
Molta meno risonanza aveva avuto la notizia, risalente a fine gennaio, del via libera da parte della stessa Corte costituzionale, che aveva certificato come l’intesa non violi la Carta albanese. Sorprende dunque sino ad un certo punto che anche la ratifica finale da parte del Parlamento del Paese balcanico non stia al momento generando forti reazioni.
De Corato: “Le opposizioni chiacchierano, noi lavoriamo”
Ma nel frattempo si fanno sentire le voci esultanti del centrodestra. “Una ottima notizia che dà prova del fatto che il governo Meloni sta lavorando benissimo tessendo ottimi rapporti a livello internazionale merito anche della grande capacità di dialogo del nostro Presidente del consiglio Giorgia Meloni. Anche oggi alle opposizioni che per settimane ci hanno tenuti inchiodati in commissione Affari Costituzionali sperando che l’intesa andasse per qualche ragione in fumo non resta che leccarsi le ferite. Ma ci sono abituati. A loro restano le chiacchiere. A noi come sempre più spesso accade, i fatti”, ha commentato il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato, vice presidente della Commissione Affari Costituzionali a Montecitorio.
Foti: “Accordo che ci pone all’avanguardia in Europa”
E Tommaso Foti, capogruppo dei meloniani alla Camera: “Con buona pace degli strepitii delle sinistre italiane, è da oggi possibile procedere in modo spedito per dare attuazione ai contenuti di un accordo che ci pone all’avanguardia in Europa nella gestione dei fenomeni migratori, in un difficile contesto geopolitico quale quello attuale. Il governo Meloni, grazie alla piena disponibilità e collaborazione del Presidente albanese Edi Rama, è proteso all’attuazione di un sistema concreto e condiviso di gestione dell’accoglienza, fin dalle premesse apprezzato in Europa da Ursula Von der Leyen e dai principali osservatori internazionali. Se ne facciano una ragione le sinistre immigrazioniste che si auguravano l’affossamento dell’accordo realizzato con la collaborazione di un governo, come quello albanese, di diverso orientamento politico da quello presieduto da Giorgia Meloni”.
Accordo Italia-Albania sui migranti: cosa prevede l’intesa
Cosa prevede esattamente l’intesa? L’accordo prevede la costruzione di due centri vicino al porto albanese di Shengjin, dove i migranti potranno registrarsi per chiedere asilo, nonchè di una struttura nella stessa regione per ospitare coloro che attendono una risposta alle loro richieste. I centri, che saranno gestiti dall’Italia, possono ospitare un massimo di 3mila persone alla volta in attesa di una decisione sulle loro richieste. L’opposizione di destra albanese aveva criticato duramente il primo ministro Edi Rama per una presunta mancanza di trasparenza sull’accordo, definendolo un “atto irresponsabile e pericoloso per la sicurezza nazionale”.
Le parole del premier albanese: “Condividiamo un peso che l’Europa dovrebbe affrontare insieme”
“L’Albania è al fianco dell’Italia scegliendo di agire come uno Stato membro dell’Unione europea e accettando di condividere un peso che l’Europa dovrebbe affrontare unita come un’intera famiglia di fronte a una sfida audace che trascende le tradizionali divisioni tra destra e sinistra”, ha commentato il premier albanese, Edi Rama. Secondo il leader albanese bisogna lavorare “insieme per trovare le risposte giuste, invece di usare la questione come carburante per lotte politiche interne che non fanno altro che aumentare la preoccupazione tra le persone del nostro continente e rendere il nostro futuro collettivo più incerto”. Nessun Paese, conclude Rama, “può risolvere da solo una sfida del genere, nessuna retorica o soluzioni rapide possono cambiarne la portata, e nessuna vecchia gloria o modo di pensare del passato può fornire una via di fuga nell’affrontare ciò che sta arrivando su tutti i fronti. Solo un’Europa più forte, più coraggiosa e più sovrana, fedele a se stessa, può farlo”.
Tajani e le critiche: “Non saranno soldi buttati in mare”
Alle critiche relative in particolare ai costi (673 milioni di euro in dieci anni) e alla presunta incapacità di costruire un sistema di accoglienza diffusa nel nostro Paese, ha risposto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Sostenendo che non saranno “soldi buttati in mare” ma “ben spesi per affrontare la questione migratoria con un Paese che è candidato a far parte dell’Unione Europea”.