Dialogo a sinistra? La proposta dell’assessore all’Urbanistica di Milano, Pierfrancesco Maran, e pezzo grosso del Partito democratico meneghino, che al Corriere della Sera ha parlato di “dialogo rivolto a tutti coloro che si vogliono rimboccare le maniche” e “quindi anche ai Cinque Stelle e ai candidati alla sinistra di Beppe Sala”, per ora incontra il gelo.
Mariani risponde a Maran: “Troppe differenze”
“È infinitamente più quello che ci divide da quello che potremmo condividere” dice a True-News Gabriele Antonio Mariani, architetto e ingegnere, ex Pd e oggi candidato sindaco della sinistra radicale con le liste di “Milano in Comune” e la “Civica AmbientaLista” promossa dai comitati cittadini che in questi anni si sono occupati delle vertenze sui quartieri. Larghe intese per la città di Milano nel post pandemia? “Naturalmente siamo aperti al dialogo – risponde a distanza Mariani – tuttavia rispetto alle politiche urbanistiche promosse dall’assessore Maran è più quello che ci divide” ribadisce.
Un “no” secco, per ora. Che arriva da uno dei pochissimi candidati al momento in pista come avversario di Beppe Sala e del centrosinistra nella corsa a Palazzo Marino, dopo che le ultime due settimane sono state dominate nel centrodestra dalla querelle su Gabriele Albertini.
Dove guarda allora alla sinistra? Ai Cinque Stelle. Orfani di voti e alleanze sotto la Madonnina. Il consigliere di “Milano In Comune”, Basilio Rizzo, che esce da Palazzo Marino dopo 40 anni di politica, lancia l’idea di una colazione unita con i grillini per creare un “terzo polo”. Dice Rizzo sempre al quotidiano di via Solferino che “se guardiamo alle votazioni in Consiglio comunale, Milano in Comune e i Cinque Stelle hanno votato insieme il 95 per cento delle volte. Sarebbe importante che invece di moltiplicare le liste ci fosse un’aggregazione sui contenuti che identificano quest’area di sinistra. Un terzo polo. Se c’è omogeneità su sanità, verde, questione morale, temi sociali perché non presentare una proposta unitaria? Un primo confronto lo faremo proprio con i Cinque Stelle”.
“Il valore della proposta di Maran – continua Rizzo al Corriere – sta nel riconoscere che bisogna tener conto delle diverse sensibilità, che si possono avere opinioni diverse e che sui contenuti ci si deve confrontare. In questo modo si coglie quello che è il valore del doppio turno. Ho sempre pensato che al primo turno le elezioni sono una sorta di sondaggio reale dove tutti sono liberi di esprimere delle valutazioni e i concetti in cui si crede, mentre al secondo si vota per chi deve governare”.