Milano è da sempre una laboratorio di politica perché è nato tutto a Milano, nell’ultimo secolo. Nascono a Milano anche le cose buone e le cose cattive. Nasce a Milano il fascismo. Nasce a Milano il socialismo municipale. Nasce a Milano la prima esperienza di centrosinistra, che vuol dire il primo passaggio della verso la modernità. E nascono a Milano le giunte di sinistra. Avviene a Milano la caduta del sistema con Tangentopoli e vengono a Milano tutte le esperienze successive, da Berlusconi in avanti. Perché succede questo a Milano? Perché Milano è una città che non si arrende mai e che non pensa mai che le cose siano chiuse. Non pensa mai che tutto sia scritto, non si basa sui sondaggi.
“Carlo Tognoli è ricordato come il sindaco che camminava per strada”
In questa giornata ricordiamo Carlo Tognoli, una delle figure più importanti di questa città se non la più importante degli ultimi trent’anni. Carlo era per una la personificazione di questo coraggio: ha cominciato nel partito, nel PSI quando si iscrisse giovanissimo, ed era in una corrente di minoranza. All’epoca le lotte di partito erano lotte durissime e il fatto di essere in minoranza non era un fatto secondario. Assieme agli autonomisti di Craxi fece una traversata nel “deserto politico” e arrivò ai massimi vertici. Carlo è stato il sindaco forse più amato degli ultimi anni anche se è stato coinvolto ingiustamente nel ciclone di Tangentopoli. Lui è stato tra quelli che è rimasto saldamente sulle sue posizioni e anche a costo di pagare, come ha pagato, in termini personali. È rimasto nel cuore dei cittadini e dei milanesi come il sindaco che camminava per strada, tutti lo salutavano. Lo è stato fino agli ultimi anni anche perchè è sempre stato prodigo di consigli.
“Milano? È più povera senza Carlo Tognoli”
Concludo ricordando che anche il suo insediamento è stato segnato da un episodio, adesso in parte dimenticato, ma che è stato terribile. La sera in cui Tognoli fu eletto sindaco dal consiglio comunale, perché allora si eleggeva il sindaco dal consiglio comunale, davanti a palazzo marino, esplose un’automobile, un’autobomba, che solo per miracolo non fece morti. È stato un attentato dimenticato. Non si è mai saputo chi fosse. È uno dei tanti buchi neri della nostra storia tanto che non si è mai saputo chi avesse messo quella autobomba. Quell’autobomba ha aperto un periodo durissimo che fu affrontato anche dall’amministrazione Tognoli e da tutti i milanesi in una maniera che ci ha permesso di essere oggi qui, in un prato a discutere a dispetto delle vicende della vita. Siamo più poveri perché non c’ è Tognoli, ma credo che andremo avanti nel suo pensiero e nel suo ricordo.