Nel centro-destra c’’è coesione, nel centro-sinistra “un’armata Brancaleone“. La fotografia degli schieramenti nella campagna elettorale estiva la scatta, intervistato da true-news.it, Augusto Minzolini, direttore del Giornale.
Minzolini: “La mossa disperata di Letta”
“Vogliono mettere insieme uno schieramento che va da Calenda a Fratoianni. Una macedonia, un’armata Brancaleone, una gioiosa macchina da guerra a profitto zero perché è difficile unire queste figure”. E gli ossimori saltano subito a galla: “Calenda vuole Draghi come premier ombra, Fratoianno non ha mai appoggiato il suo governo”.
Per Minzolini, quella di Letta, è una mossa disperata “per sottrarre colleggi uninominali al centrodestra. Ma le differenze pesano. Ho visto che il segretario del Pd si rifà ai dipinti di Van Gogh: ma l’arte è una cosa, la politica è un’altra. Dovrebbero parlare di uno schieramento che potenzialmente dovrebbe governare. In questo caso, l’idea di governo è marginale. Addirittura si è parlato di alleanza tecnica: cioè unirsi per contendere seggi all’avversario. Ma la politica deve avere un progetto alla base: qui ce ne sono quattro, agli antipodi”.
Minzolini: “Ci sono differenze ma il centro-destra ha un progetto organico”
Dall’altro lato, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia mostrano maggiore coesione. Anche se, proprio nelle ultime ore, si sta discutendo su chi presentare come premier e su alcuni temi che distanziano Salvini da Meloni. Ad, esempio sulla guerra in Ucraina e l’atlantismo. “Ci sono differenze – spiega Minzolini – ma è un progetto organico che sta insieme da ormai trent’anni. Ci sono visioni diverse ma è normale perché i tre partiti vanno a occupare un ampio spettro elettorale. Ma su questioni di fondo c’è unità: se parliamo di fisco o di sicurezza e immigrazione, anche se i toni sono diversi, i punti in comune si riscontrano”.
Minzolini vede, invece, un’assurda giustapposizione di idee nell’area, molto larga, che va dal liberale Calenda a Fratoianni, “uno che si definisce ancora comunista”.
Il probabile boomerang di Calenda
“Non capisco – prosegue il direttore del Giornale – neanche se convenga a tutti. Perché se Calenda prende una posizione di questo tipo, dopo aver sbandierato di voler correre da solo, rischia di perdere metà del suo elettorato. Se rimanesse da solo, potrebbe attrarre chi è insofferente rispetto ai due poli”.
Zelensky su Vogue? “Strategia per attirare attenzione”
Un argomento di cui si discute oggi, sui giornali e nell’opinione pubblica, è la presenza sulla copertina di Vogue di Volodymyr Zelensky e Olena Zelenska. Scatti che stanno scatenando polemiche :” E’ chiaro – dice Minzolini – che una cosa che colpisce. Ma contemporaneamente se Zelensky non avesse strillato come le oche del Campidoglio, non avrebbe avuto la possibilità di catalizzare l’attenzione del mondo sulla crisi in Ucraina e la questione russa. E’ complicato vedere i bombardamenti e Vogue, allo stesso tempo. Ma è una strategia per tenere alta l’attenzione sul suo Paese”.