Perché leggere questo articolo? Monica Lewinsky is back. Vi ricordate della giovane stagista che negli anni Novanta fu protagonista di uno dei più grandi scandali a sfondo sessuale della storia della Casa Bianca? Ci sono voluti anni per affrontare gli strascichi e le umiliazioni, ma adesso è tornata alla politica. Come testimonial di una campagna per invitare al voto gli americani.
You’ve Got the Power. Questo è lo slogan scelto dalla casa di moda femminile Reformation per una campagna in vista delle elezioni americane. Il marchio ha lanciato “You’ve Got the Power” in collaborazione con Vote.org, la più grande organizzazione apartitica che mira a “espandere l’elettorato” e incoraggiare le persone a non disertare le urne. Per convincere gli americani a recarsi alle urne hanno scelto come testimonial un pezzo di storia (forse non indimenticabile) della Casa Bianca: Monica Lewinsky. Se non vi ricordate chi è, mettetevi comodi. Magari lontano dalla scrivania.
Monica Lewinsky, do you remeber?
Monica Samille Lewinsky è nata a San Francisco 50 anni fa. Cresciuta nel Westside di Los Angeles, con suo padre, Bernard, un importante oncologo ebreo tedesco trasferitosi in America per sfuggire ai nazisti, e sua madre Marcia Vilensky, autrice figlia di immigrati ebrei dalla Germania. Dopo essersi laureata in psicologia a Portland, nell’estate 1995 Lewinsky viene selezionata per un tirocinio presso la Casa Bianca. Esperienza che cambierà il corso della presidenza di Bill Clinton e la vita della 22enne Monica Lewinsky.
Il presidente e la giovane stagista furono infatti protagonisti di uno dei maggiori scandali che abbia mai travolto la Casa Bianca. Un sexgate che ebbe strascichi per anni e rischiò di costare la presidenza a Clinton, che con Lewinsky iniziò una relazione extraconiugale. La donna rivelò i dettagli a una sua amica, Linda Tripp, che lavorava al Dipartimento della Difesa e registrava le telefonate con la Lewinsky.
Quando nel 1998 scoppiò il caso Paula Jones (giornalista che accusò Clinton di molestie sessuali nel periodo in cui il presidente era governatore dell’Arkansas), Tripp decise di consegnare i nastri delle telefonate al giudice Ken Starr. Iniziò un’indagine sui comportamenti del presidente. Durante le indagini Clinton ha anche ammesso di aver avuto rapporti extraconiugali con Jennifer Flowers. Scoppiò dunque uno scandalo che giunse al culmine nell’estate 1998. Clinton dovette sottoporsi a un’interrogazione serrata da parte dei giudici, trasmessa in differita di un mese in televisione.
Dall’impeachment a Clinton a testimonial per il voto
Fu uno scandalo dall’eco mondiale, che portò il Congresso americano ad avviare una procedura d’impeachment nei confronti di Clinton. Ulteriori indagini portarono nel dicembre 1998 all’impeachment con accuse di falsa testimonianza contro il presidente, e la sua successiva assoluzione da ogni accusa di spergiuro ed ostruzione della giustizia in un processo durato 21 giorni nel gennaio 1999. Clinton venne multato per 90mila dollari e si vide revocata la licenza da avvocato. Ma mantenne la presidenza e la reputazione, ricomparendo in pubblico nel 2016 per supportare la sfortunata corsa alla Casa Bianca di sua moglie (già ai tempi del Lewinsky-gate) Hilllary.
Anche per Monica Lewsinky lo scandalo non fu immune da conseguenze – a volte anche cercate. L’ex stagista alla Casa Bianca tentò subito la carriera di personaggio pubblico, partecipando a trasmissioni televisive e radiofoniche. Nel 2004 ha scritto la propria autobiografia. Lewsinsky ha fatto il possibile per monetizzare lo scandalo. Arrivando a mettere all’asta una sua vestaglia di pizzo nera ad una casa d’aste nel 2013. Qualche strascico è rimasto. Lewinsky ne ha parlato in un TedTalk del 2015, “Il prezzo della vergogna“, in cui è tornata a parlare in pubblico della profonda umiliazione mediatica e di cyberbullismo.
Il ritorno alla politica di Monica Lewinsky
“Votare è usare la propria voce per farsi sentire, ed è l’aspetto più importante della democrazia. Votare è sempre importante ma la posta in gioco è particolarmente alta quest’anno con la frustrazione e l’apatia degli elettori che rischiano di avere un impatto significativo sull’affluenza”, ha detto Lewinsky commentando la campagna pubblicitaria ‘You’ve Got the Power’. Ci sono voluti anni, ma Lewinsky è tornata alla politica. Lo ha fatto nei panni di ‘power woman’, una donna forte, che non ha paura e che vuole farsi sentire. Un’immagine che evoca la forza che Lewinsky ha dovuto mostrare nel corso degli anni per riprendersi la sua vita dopo lo scandalo della relazione sessuale con l’ex presidente Clinton. “Sono stata in grado di accettare molte cose della mia vita“, ha detto.