Perché questo articolo potrebbe interessarti? Il Pd nei giorni scorsi ha presentato cinque proposte volte a frenare gli effetti dell’inflazione sulle famiglie in difficoltà. L’idea, come spiegato dal senatore Antonio Misiani su TrueNews, è quella di finanziare gli interventi attingendo dall’extra gettito incassato dall’aumento del prezzo dei carburanti. Sullo sfondo la doppia sfida dei dem al governo e (soprattutto) ai grillini.
Mai come quest’anno forse la sessione di bilancio richiamerà a un dibattito e a un confronto politico così sentito sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Del resto, i temi economici sono quelli al momento percepiti come prioritari da gran parte dell’opinione pubblica. Un biennio di alta inflazione, una crescita continua e costante delle bollette energetiche e del prezzo della benzina, sono tutti elementi capaci di far temere sempre più a molte famiglie di non arrivare alla fine del mese. O addirittura alla terza settimana.
L’eliminazione del reddito di cittadinanza ha ulteriormente infiammato gli animi all’interno delle due camere parlamentari. Secondo le opposizioni, oggi il governo è chiamato a prendere scelte drastiche volte ad aiutare le fasce penalizzate dalla morsa di crisi e inflazione. Sotto questo profilo, nei giorni scorsi il Pd ha presentato cinque proposte il cui unico comune denominatore è dato dalla lotta al carovita. I dem provano così a lanciarsi quali guide delle opposizioni in fatto di aiuto alle famiglie. Una posizione su cui il partito conta molto, anche in vista delle elezioni europee del 2024.
Le proposte del Pd secondo Misiani
Le cinque proposte targate Partito Democratico sono state presentate nei giorni scorsi e inserite all’interno del proprio sito. Si tratta di cinque punti specifici, volti a incalzare il governo (ma anche, se non soprattutto, i grillini) sulle prossime mosse in materia economica. La prima proposta riguarda una redistribuzione dell’extra gettito dei carburanti. “Lo Stato dall’aumento della benzina – ha dichiarato su TrueNews il senatore dem Antonio Misiani, responsabile economico del partito – il nostro intento è quello di investire queste somme per servizi essenziali”.
Nel documento consultabile sul sito del Pd, si parla di almeno un miliardo e 200mila Euro da destinare contro il caro carburanti, erogando un contributo ad hoc per le persone proprietarie di autoveicoli e con 35mila Euro di reddito. Nella proposta, sono stati inseriti anche contributi per il trasporto pubblico locale.
Il secondo punto invece riguarda il congelamento dell’indicizzazione degli affitti delle abitazioni almeno fino al 2024. Misiani, tra gli artefici del blocco delle proposte del Pd, spiega ai nostri microfoni il senso di inserire questo punto nel documento. “Vede – dichiara – i dati ci dicono che almeno un terzo delle famiglie ha difficoltà a pagare gli affitti ancorati al tasso dell’inflazione. Per alleviare questi disagi, si potrebbe congelare il prezzo dell’affitto almeno fino al 2024”. Poi una stoccata all’esecutivo: “Se il governo non lo farà – ha aggiunto – è per non dare dispiaceri ai proprietari di casa”.
Tra i punti successivi c’è invece spazio per il rifinanziamento del bonus sociale di luce e gas, sempre fino al 2024, così come per la proposta di proroga fino per un anno del regime di maggior tutela luce e gas. Spazio infine anche ai sussidi per il trasporto pubblico, le mense scolastiche e i libri di testo.
La copertura finanziaria
L’attivismo del Pd sul fronte dell’economia si spiega, sotto il profilo politico, con l’attuale particolare posizione del partito. I dirigenti dem non solo devono vedersela con il governo, ma devono in qualche modo “inseguire” l’altra opposizione, quella del Movimento Cinque Stelle. I grillini del resto, autori e fautori dell’oramai abrogato reddito di cittadinanza, sul tema della povertà e dell’aiuto alle famiglie meno abbienti hanno un importante punto di forza.
Quella del Pd quindi è solo un’offensiva politica oppure le proposte trovano la propria base con un’adeguata copertura finanziaria? Misiani a questa domanda non sembra mostrare dubbi a telefono: “Certo che c’è copertura finanziaria – tiene a far sapere – le nostre proposte hanno un costo complessivo di un miliardo e mezzo di Euro. Alcune sono onerose, ma altre no, non hanno alcun costo per lo Stato. I soldi per le nostre proposte onerose possono essere presi dall’extra gettito causato dall’aumento del prezzo dei carburanti”. È cioè quella, secondo il senatore del Pd, la “cassaforte” da cui attingere per poter finanziare gli interventi a sostegno delle famiglie.
“Le stime – ha poi proseguito Misiani – indicano in almeno due miliardi il valore dell’extra gettito incassato dallo Stato. Forse sono anche di più. Basta usare una parte di questi fondi e possiamo finanziare i nostri progetti”.
Misiani e il confronto con il governo
Tra Nadef e documento finanziario, la discussione circa l’orientamento della spesa dello Stato per il 2024 e per i prossimi anni a breve entrerà nel vivo. Fonti del Pd in tal senso non sono sembrate così pessimiste sulla possibilità che anche parti della maggioranza valutino, già nei prossimi giorni, le cinque proposte presentate dal partito.
Una sensazione confermata dallo stesso Misiani: “Credo che il governo valuterà e in parte farà proprie almeno alcune delle proposte – ha dichiarato il senatore – la vera cosa che mi preoccupa è il gioco al ribasso che farà l’esecutivo. Ad esempio, temo che dall’extra gettito verranno presi solo cento milioni, per noi davvero molto pochi, oppure che su altri provvedimenti il governo sia orientato a tenere un profilo basso”.
Parte delle proposte il Pd le ha inserite all’interno del decreto omnibus, poi potrebbero essere presentati appositi disegni di legge e non mancheranno emendamenti alla prossima legge finanziaria. Ancora pochi giorni e l’inedita partita a scacchi tra governo, Pd e grillini avrà inizio.