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La Nato vuole diventare più europea. Non sia mai vincesse Trump

La Nato studia un patto di difesa europea. Non sia mai vincesse Trump

Perché leggere questo articolo? In un contesto sempre più difficile la Nato valuta piani per rendere più europea l’alleanza. Uk e Germania possono essere il nuovo asse dell’Alleanza?

Ufficialmente non lo dichiareranno mai, ma lontano dai riflettori i pianificatori della Nato sono preoccupati. La vittoria di Trump è un’ipotesi che spaventa i vertici dell’Alleanza atlantica. Uno spettro si aggira sulla Casa Bianca, e proprio dal vertice di Washington di inizio luglio molti leader europei hanno riconosciuto l’importanza di aumentare la spesa militare dei propri Paesi, indipendentemente da chi vincerà le elezioni americane.

Il piano per una difesa europea della Nato

I pianificatori militari dell’alleanza hanno iniziato a concentrarsi sulla valutazione dell’enorme costo per riparare le scricchiolanti difese dell’Europa. I leader della NATO hanno concordato l’anno scorso i piani per la più grande revisione degli ultimi trent’anni della capacità di difesa dell’Alleanza, messa alla prova dall’invasione russa dell’Ucraina.

Secondo Reuters, i funzionari Nato hanno iniziato a studiare i requisiti minimi di difesa per realizzare dei piani, che sono stati inviati ai governi nazionali nelle ultime settimane. Le principali carenze riscontrate negli eserciti Nato sarebbero le difese aeree e i missili a lungo raggio. Mancano poi truppe, munizioni e comunicazioni digitali sicure. La NATO non ha ancora fornito pubblicamente una stima dei costi complessivi. Ma c’è chi si sta già adoperando individualmente.

Il piano Scholz-Starmer per una difesa tedesco-britannica

I due maggiori donatori europei di aiuti militari all’Ucraina, nonché colonne portanti della Nato, ovvero Germania e Gran Bretagna, stanno stringendo un patto di difesa. Ad unire i due Paesi storicamente contrapposti è il timore della recessione del più potente alleato. Una vittoria di Donald Trump a novembre potrebbe rivelarsi un disastro per la sicurezza europea.

Dobbiamo riconoscere che per l’America, qualunque sia il risultato delle elezioni presidenziali, la priorità si sposterà sempre più verso l’Indo-Pacifico. Per cui le nazioni europee nella NATO dovranno fare la maggior parte del lavoro pesante”. Lo ha dichiarato a Politico il Segretario alla Difesa britannico John Healey, che mira a un rafforzamento dell’esercito di 70mila uomini, come forza di deterrenza.

Nell’ambito di un tour lampo in Europa, che ha toccato Francia, Polonia ed Estonia nell’arco di 48 ore questa settimana, Healey ha concluso il patto con il suo omologo tedesco Boris Pistorius presso il complesso ministeriale di Bendlerblock a Berlino. “Combattiamo insieme, ci alleniamo insieme, beviamo birra insieme“, ha detto Healey durante una conferenza stampa insieme a Pistorius a Berlino. L’accordo impegna entrambe le parti ad aumentare il coordinamento industriale e le operazioni congiunte, anticipando molto di più in futuro. “Queste visite inviano un messaggio chiaro: la sicurezza europea sarà la prima priorità estera e di difesa di questo governo“, ha affermato Healey in una dichiarazione.

Un nuovo asse nella Nato?

A tre settimane dal suo insediamento come ministro, Healey ha affermato che il nuovo patto “darà il via a un nuovo e profondo rapporto di difesa”. Una grossa novità arriva anche dalla Germania. Il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato che intende ricandidarsi alle elezioni dell’anno prossimo, nonostante i suoi bassi indici di gradimento. Il cancelliere potrebbe puntare proprio sulla Nato in campagna elettorale. Secondo il Sipri, il Regno Unito e la Germania sono i due maggiori contributori europei all’Ucraina e i due paesi dell’Alleanza che che spendono di più per la difesa, impegnando rispettivamente 74,9 miliardi di euro e 66,8 miliardi di euro nel 2023.