Lunedì 5 marzo 2018. All’indomani delle elezioni politiche che sancirono il trionfo del Movimento 5 Stelle e della Lega e la disfatta di Pd e Forza Italia al Nazareno scattò l’allarme rosso: “Abbiamo una cosa da fare: distruggere i sovranisti e populisti”. Giovedì 4 febbraio 2021. Negli stessi corridoi, negli stessi uffici mentre sono in corso le consultazioni per il governo Draghi qualcuno si è ricordato di quella frase, di quell’impegno ed ha così commentato: “missione compiuta”.
Festa grande, quindi. Alla faccia di chi racconta che l’arrivo dell’ex governatore della Banca d’Italia e della BCE sia la sconfitta della politica c’è chi in tutto questo vede solo il bicchiere mezzo o quasi tutto pieno. “Addio alla politica dei tre poli – mormora – dopo Draghi si tornerà all’eterna sfida centrodestra contro centrosinistra. Il tutto grazie a Renzi che ha fatto il lavoro sporco…”.
Si, perché non è un mistero che per buona parte del Pd Conte fosse ormai un peso eccessivo: troppo accentratore, troppo forte nei sondaggi il suo partito, insomma, un nuovo pericolo.
Com’è lontano quel 5 marzo…