Perché leggere questo articolo? Mercoledì 26 luglio il Senato ha approvato la mozione che impegna l’Italia a riconoscere l’Holodomor, la carestia provocata in Ucraina dall’Urss negli anni ’30, come genocidio. Il documento è passato a larghissima maggioranza, ma con l’astensione dei quattro senatori di Alleanza Verdi-Sinistra Italiana.
Tra sette e dieci milioni di vittime. Tutte morte per fame. Ma per i senatori di Alleanza Verdi-Sinistra, l’Holodomor non è stato un genocidio. Parliamo della “carestia deliberata” provocata dall’Unione Sovietica di Josif Stalin nel biennio 1932-1933 ai danni del popolo ucraino, per la maggior parte contadini che si opponevano alla collettivizzazione staliniana.
Il Senato ha approvato la mozione sull’Holodomor con l’astensione di AVS
Ebbene, nonostante le velate minacce dell’ambasciata russa in Italia, il Senato ha riconosciuto l’Holodomor, che significa “morte per fame”, come genocidio. Era lecito attendersi una votazione all’unanimità, per un tema così doloroso e così importante, anche alla luce dell’attuale conflitto in Ucraina. E invece no. Il riconoscimento dell’Holodomor è stato approvato con 130 voti favorevoli, nessun contrario e 4 astenuti.
Holodomor: astenuta anche Ilaria Cucchi
Non hanno votato la mozione bipartisan i quattro senatori del gruppo di Alleanza Verdi-Sinistra. Si tratta di Peppe De Cristofaro, Tino Magni, Aurora Floridia e Ilaria Cucchi. Proprio lei, da sempre in prima linea per i diritti umani. Ma cosa c’è scritto nel documento che vincola il nostro Paese a riconoscere il genocidio degli ucraini a opera dei sovietici? Si parla di “promuovere in Italia e all’estero la consapevolezza e il ricordo di questa tragedia”.
E poi? Poi c’è il punto che si ricollega, inevitabilmente, all’attualità. Forse la parte che ha fatto storcere il naso ai “rossoverdi”, che dall’inizio della guerra stanno mantenendo un atteggiamento di fatto equidistante tra le pseudo ragioni degli aggressori russi e il diritto alla difesa da parte di Kiev. Ecco il parallelismo con l’attuale situazione: “Il biennio 2022-2023 segna il novantesimo anniversario dell’Holodomor, in un momento storico in cui il popolo ucraino patisce le sofferenze della guerra di aggressione scatenata dalla Federazione Russa, di cui parte della classe dirigente non ha mai reciso del tutto i legami con il passato sovietico e persegue un disegno imperiale ed egemonico volto ad estendere la sfera d’influenza russa su diversi territori precedentemente appartenuti all’ex Urss, in particolare l’Ucraina”.
Zelensky ringrazia, AVS si astiene
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato pubblicamente l’Italia con un tweet, ma probabilmente è stato questo passaggio a motivare l’astensione di Verdi e Sinistra. Eppure ha votato a favore perfino il M5s di Giuseppe Conte, il partito più titubante sul sostegno militare all’Ucraina aggredita. Si distinguono, in negativo, solo i senatori di Avs.
Il doppiopesismo di AVS tra fascismo e stalinismo
Proprio loro, gli ultraprogressisti sempre pronti, giustamente, a fare i paladini dei perseguitati e dei diritti in Italia, sembrano quasi chiudere gli occhi di fronte a una tragedia della storia. Come si può negare che l’Holodomor sia stato un genocidio, soprattutto da parte di chi applica severamente la categoria del “negazionismo” a ogni cosa. Ultimamente, proprio Verdi e Sinistra, si sono distinti per gli attacchi contro “i negazionisti dei cambiamenti climatici”. Tanto che il leader degli ecologisti, Angelo Bonelli, ha proposto l’introduzione di un nuovo reato, quello del “negazionismo climatico”, per chi prende sottogamba il fenomeno del riscaldamento globale. I cattivi direbbero che, dalle parti di certa sinistra, esiste ancora il tic che impedisce una dura condanna del comunismo sovietico e stalinista. Mentre l’unica pagina di storia da rievocare, per riattualizzarla politicamente, è quella tragica del fascismo italiano. Ma sono solo cattivi pensieri, forse.