Perché leggere questo articolo? Mercoledì 26 luglio Luca Zaia è andato a redazioni unificate. Le due interviste su Corriere e Repubblica mostrano un leghista dal “volto razionale”. Il Governatore del Veneto è apparso di lotta e di governo. Con alcune variazioni rispetto alla linea ufficiale della maggioranza su ambiente ed eutanasia. Sembra però tornare nei ranghi quando parla di “no fly zone”.
“Sui cambiamenti climatici dobbiamo creare una no fly zone, un posto dove non scontrarsi, dove si possa collaborare senza posizioni precostituite”. Chi dice che la Destra non è in grado di produrre egemonia culturale non ha letto le due interviste a Luca Zaia, nello stesso giorno, su Corriere e Repubblica. Mercoledì 26 luglio il Governatore del Veneto è andato a “redazioni unificate”, per disquisire a tutto campo di alcuni temi di attualità. La rielaborazione del Doge è interessante, oltre per le primogenitura dell’utilizzo del termine “no fly zone” in ambito politico – anche per le sfumature emerse su temi spinosi. Dalla doppia intervista emerge uno Zaia di lotta – con aperture su ambientalismo e diritti civili – e uno di governo – che sembra tagliare corto sul dibattito in Italia.
Un leghista “razionale”
Due interviste su due temi diversi, ma comunque significative. Su Repubblica, Zaia viene intervistato per parlare di clima. Sul Corriere, il Governatore viene intervistato in merito al suicidio assistito di Gloria – nome di fantasia della signora di Treviso che il 23 luglio ha scelto di porre fine alla propria vita, in conformità alle nuove disposizioni in cui anche la Regione Veneto ha dovuto ottemperare alcuni passaggi burocratici e legali non scontati.
Il primo dato interessante è che in entrambe le interviste Zaia sembra interpretare la parte del “leghista razionale”. Antipodale rispetto alla versione “truce” del segretario del Carroccio, Matteo Salvini. Invece il Governatore – messosi in luce per la lotta senza quartiere ai no vax al tempo della pandemia – sfoggia toni moderati, apre al dibattito su questioni spinose e argomenta con dichiarazioni da libero battitore. Quasi non sembra essere un esponente di spicco della Lega, principale “junior partner” della coalizione di governo.
Zaia di lotta su ambiente ed eutanasia
“Un Paese civile si deve dotare di una legge. Ma in assenza di questa non possiamo pensare di abbandonare i pazienti a loro stessi”. Così Zaia, nell’intervista al Corriere sul suicidio assistito. Che prosegue “noi dobbiamo avere la massima attenzione nei confronti del malato e rispettare fino in fondo le sue volontà. Io non ho fatto nulla di strano. Ho applicato una sentenza e moralmente ed eticamente mi sento a posto. Ma ribadisco che non si può andare avanti senza una legge. Non è da Paese civile“.
Su Repubblica, Zaia si lancia in un attacco contro i negazionisti sul cambiamento climatico. Un’invettiva contro alcuni suoi colleghi di partito? Chi lo sa. Certo fa specie leggere il governatore leghista quando afferma: “Non sono uno scienziato, ma i dati sono oggettivi. L’uomo preme sull’acceleratore. Non abbiamo rispettato l’ambiente”. Parlare di “modelli produttivi”, “antropizzazione del territorio” e “conflitto generazionale”.
E Zaia di governo con la “no fly zone”
Verrebbe quasi di preoccuparsi. Se non fosse che Zaia rinsavisce e torna nel solco della maggioranza di destra-centro. Facendosi spin-doctor di Meloni alla ricerca dell’egemonia culturale, coniando un neologismo politico. Per la prima volta il termine “no fly zone” passa dal gergo militare a quello politico. Il merito è del novello Carl von Clausewitz, Luca Zaia che utilizza l’espressione in entrambe le interviste. L’esegesi del testo mostra le affinità elettive di Zaia con la maggioranza. Con “no fly zone” il Governatorissimo intende “un posto dove non scontrarsi. Dove si possa collaborare senza posizioni pre-costituite“. Sostanzialmente, Zaia si augura che gli argomenti spinosi dell’attualità come in guerra vengano abbattuti. Quando un tema accende il dibattito, per il leghista razionale diventa off-limits. Quando afferma che “l’eutanasia non è un terreno per dispute politiche o ideologiche”, Zaia punta di fatto ad annullarne il dibattito. Più di governo di così…