Perché leggere questo articolo? Oltre alle Europee, nel weekend ci sono anche le elezioni Amministrative. Al voto andranno terzo degli elettori, metà dei comuni, sei capoluoghi e una Regione. Ecco dove guardare per capire chi ha vinto la contesa tra centrodestra e centrosinistra.
Delle Europee, e della peggiore delle campagne elettorali possibile, abbiamo già detto tutto e il contrario di tutto. Questo fine settimana però ci sono anche altre elezioni. Il weekend del 8 e 9 giugno è un vero e proprio election day che porterà alle urne 17 milioni di italiani per il primo turno delle elezioni Amministrative. In ballo ci sono 6 capoluoghi di Regione, 29 di Provincia, una Regione e quasi la metà dei Comuni italiani. Chi vincerà la contesa?
Centrodestra e centrosinistra sfida pari alle Amministrative
Il bailamme di una delle peggiori campagne elettorali di sempre – quella delle Europee, in cui si è parlato di tutto tranne che di Europa – ha abbastanza distolto l’attenzione da questo importante turno di elezioni Amministrative. Eppure, nel fine settimana sarà chiamato a un voto aggiuntivo esattamente un terzo del corpo elettorale italiano: 17 milioni su 51 potranno votare anche per il proprio Comune o Regione. Al voto andrà la metà dei Comuni italiani: 3715 su 7896. In alcuni di questi si concentrano sfide interessanti tra le due principali coalizioni della politica italiana.
La situazione ai blocchi di partenza vede un’insolita parità tra centrodestra e centrosinistra in quanto a capoluoghi di Provincia. Di ventisette, 12 sono in mano al centrodestra – i più importanti sono Cagliari, Ascoli, Ferrara, Perugia e Pescara – e 12 al centrosinistra – che detiene tra gli altri Bergamo e Bari, Firenze e Livorno, Modena e Reggio Emilia. Due città al voro in queste elezioni Amministrative sono dei 5 Stelle: Campobasso e Caltanisetta. Avellino è l’unica governata da una lista civica.
Le speranza delle due coalizioni
Il centrosinistra punta a portarsi in vantaggio nelle capoluoghi di Provincia. Alle elezioni Amministrative pare sicura la riconferma di Matteo Ricci a Pesaro, la vittoria di Elena Carnevali a Bergamo e la riconferma dei propri candidati a Lecce. Le partite più aperte sono quelle di Pescara, Sassari e Pavia. Potrebbero venire decisi nel secondo turno delle Amministrative, previste per il 22 e 23 giugno.
Sul fronte dei capoluoghi di Regione, la destra sembra in vantaggio. Il centrosinistra dovrebbe mantenere Bari – nonostante lo scandalo che ha coinvolto la giunta di De Caro ed Emiliano – e potrebbe compiere lo scalpo a Cagliari. Il capoluogo della Sardegna è governata da Paolo Truzzu di Fdi, ma nella sfida tra omonimi il candidato del Campo Largo Massimo Zedda è dato in vantaggio sulla leghista Alessandra Zedda. Il centrodestra può consolarsi con la quasi sicura vittoria a Potenza – dove è ancora forte lo strascico del disastro del Campo Largo alle Regionali in Basilicata di aprile. E soprattutto con due capoluoghi delle “regioni rosse” per eccellenza.
Le elezioni Amministrative si giocano a Perugia, Firenze e in Piemonte
La vera notizia di queste elezioni Amministrative è che Perugia e Firenze sono contenibili. O meglio, il capoluogo umbro è già stato conquistato dalla destra con Andrea Romizi che dal 2014 governa. La sua erede, Margherita Scoccia è in vantaggio sull’outsider di sinistra Vittoria Fernandi. E’ a Firenze che si guarda per un possibile choc di queste elezioni Amministrative. Dopo i due mandati di Nardella, la sinistra si presenta spaccata in 5 candidati. Al secondo turno è probabile che andranno Sara Funaro del Pd contro Eike Schmidt, ex direttore degli Uffizi, candidato dal centrodestra (nonostante tutto dato sfavorito). Ultimo ma non ultimo, il voto in Piemonte. Le Regionali sembrano un voto scontato, con la quasi certa riconferma del forzista Alberto Cirio.