Perché leggere questo articolo? In vista delle prossime elezioni europee crescerà ancora di più la competizione tra il Pd di Elly Schlein e il M5s di Giuseppe Conte. Il recente incontro tra l’ex premier Conte e il segretario della Cgil Maurizio Landini ha provocato malumori al Nazareno. Ma l’obiettivo dei pentastellati è chiaro: diventare il punto di riferimento politico del mondo del lavoro, a scapito dei dem. True-News.it ne ha parlato con Achille Occhetto, ex segretario del Pds.
Dietro la strategia di Giuseppe Conte ci sarebbe l’eterno spin doctor Rocco Casalino. Lo stregone della comunicazione grillina vuole spingere il Pd verso i diritti civili e la politica estera, a partire dal Medio Oriente. Lasciando Elly Schlein alle prese con le nuove figurine dei progressisti, come il rapper Ghali, diventato un’icona dopo le polemiche di Sanremo. Il M5s, dall’altro lato, aspira a diventare il sindacato politico dei lavoratori. Perciò Conte cuce il rapporto con Landini.
Occhetto: “La sinistra non può essere soppiantata dal M5s”
Occhetto, l’uomo della svolta della “Bolognina”, non crede però che il M5s possa diventare il rappresentante della sinistra tradizionale. “Anche Schlein ha incontrato Landini e ha ottimi rapporti con la Cgil, questo millantato credito di Conte non ha ragione d’essere”, spiega l’ultimo segretario del Pci a True-News.it. Poi infilza il leader del M5s: “L’Italia ha una grande tradizione di sinistra, una grande tradizione socialista e comunista, una storia che non può essere soppiantata da chi ha avuto origine dal Vaffa”.
L’ex leader Pds su Conte: “Non rappresenta i lavoratori”
Quindi la riflessione sul futuro di Conte, che Occhetto vede più come un federatore potenziale del centrosinistra che non come il capo della sinistra italiana: “Conte ha tutto il diritto di aspirare a essere il leader del centrosinistra ma non ha nessun diritto a essere il rappresentante unico del mondo del lavoro. Romano Prodi ha rappresentato tutto il centrosinistra ma non ha rappresentato i lavoratori”. Il fondatore del Pds, poi, si dice “colpito” dalla mancata scelta di Conte tra Donald Trump e Joe Biden. Qui Occhetto è categorico: “Mi ha colpito l’atteggiamento di Conte. Trump è l’amico di Putin, che è quello che ha assassinato Navalny. Su queste cose non si può transigere”.
Il giudizio di Occhetto su Schlein: “Il suo limite è il Pd”
Ma l’ultimo comunista ne ha anche per il Pd, più che per Schlein. “Il vero limite della Schlein è il Partito Democratico. È un limite perché lei si trova ancora a operare in un Pd che ha un difetto di fabbrica, che non è stato la sintesi alta tra diverse culture, ma una sovrapposizione di diversi apparati”, riflette Occhetto.
“Anche tra i contadini c’è diseguaglianza”
Che torna sull’argomento al centro di una sua recente lettera scritta a La Repubblica, in cui ha denunciato la lontananza della sinistra dal mondo degli agricoltori in protesta in tutta Europa. “Il problema della sinistra è che dovrebbe trattare i problemi dell’agricoltura con la stessa intensità con cui ha trattato questioni come il salario minimo e il reddito di cittadinanza”. Poi l’appello ai socialisti europei: “La sinistra in Europa abbandoni le misure burocratiche, per tenere insieme la transizione ecologica e la sostenibilità economica. Anche nel mondo contadino c’è il demone della diseguaglianza”.