Perché questo articolo potrebbe interessarti? Dopo Il Codice Da Vinci, Young Pope e Habemus Papam, anche Netflix si butta sulle inchieste vintage attorno agli scandali del Vaticano. Eppure ancora una volta si realizza un’inchiesta sul passato e non sui problemi che attanagliano la Chiesa nel presente.
La nuova docuserie di Netflix Vatican Girl affronta la scomparsa di Emanuela Orlandi e il caso rimasto irrisolto a quarant’anni dai fatti, avvenuti nel giugno del 1983. Attraverso una coproduzione internazionale diretta da Mark Lewis, l’intervento del giornalista Andrea Purgatori e le interviste al fratello e alle sorelle di Orlandi, si ripercorrono gli eventi e le piste vere e false che sono state percorse per fare emergere gli intrecci tra Chiesa e criminalità organizzata.
Vatican Girl: più intrattenimento che giornalismo
Un’inchiesta ambiziosa e che mira a scuotere le coscienze e a far tremare la Chiesa davanti ai propri presunti delitti. Pietro Orlandi, il fratello della donna scomparsa, ha sostenuto pubblicamente che il Vaticano ha provato timore davanti a questa produzione, che però ancora una volta si colloca nel passato.
Le docuserie e i documentari d’inchiesta sono spesso più vicini all’intrattenimento che al giornalismo, indagando sugli avvenimenti di un passato recente, non del tutto chiariti ma pur sempre meno sensibili della cronaca contemporanea. Le informazioni a cui si può giungere con un’inchiesta di questo tipo sono spesso già note, ma non comunicate al grande pubblico. Diventa quindi un modo per fare divulgazione e per intrattenere, ma non scopre realtà nuove.
True crime e Chiesa
Come per il mondo dei podcast true crime di matrice italiana, il lavoro svolto non è di tipo investigativo. Non si giunge infatti a nuovi elementi capaci di riaprire le indagini e svelare inediti aspetti delle vicende, arrivando addirittura a chiudere i casi irrisolti.
Anche quando si agisce nel rispetto di tutte le persone coinvolte, evitando la morbosità e la spettacolarizzazione del dolore, il racconto si basa su ricerche approfondite e ricostruzioni abili che non escono però dall’ambito della narrazione. Il caso considerato – per Vatican Girl la scomparsa di Emanuela Orlandi – viene narrato con dovizia di dettagli e attenzione; ma non si aggiungono elementi nuovi se non dei dubbi disseminati un episodio dopo l’altro e destinati a rimanere sul piano delle ipotesi.
La Chiesa è un categoria internazionale
Questa tendenza non è solo italiana, ma internazionale. Nel 2021 Netflix ha prodotto Colonia dignidad, una docuserie sugli abusi nella comunità agricola cilena negli anni ’60-’70. Esame di coscienza, invece, è del 2019 e ricostruisce le accuse di abusi sessuali interne alle istituzioni cattoliche spagnole. Nella più recente Keep sweet (2022) si racconta il funzionamento della “Chiesa fondamentalista di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni”; riassunta con la sigla “LDS” e fondata da Joseph Smith. Si dà particolare rilievo agli abusi commessi da Rulon Jeffs, arrestato nel 2011. Tutte produzioni importanti, basate su una minuziosa ricostruzione di quelli che restano però dei contesti storici passati.