Perché leggere questo articolo? Paola Taverna, da fedelissima di Grillo all’abbandono delle cariche elettive a causa della regola del doppio mandato. Che fine ha fatto da allora la “pasionaria” del Movimento 5 Stelle?
Paola Taverna, da nome di punta del Movimento 5 Stelle a politica scomparsa dai radar. Una delle protagoniste principali del partito di Beppe Grillo, dopo un boom che l’ha portata alla ribalta grazie alla sua veracità romana, è ultimamente meno presente sui media e sui social network. Dopo una serie di successi politici, tra i quali l’elezione a Vicepresidente del Senato, la “pasionaria” del Movimento 5 Stelle non si è ricandidata in ossequio alla regola del doppio mandato.
L’esordio in politica di Paola Taverna
Fin dal suo esordio in Senato nel 2013, Taverna è subito riuscita a catalizzare l’attenzione dei media. Grazie ai suoi interventi infuocati, si è subito mostrata come una delle voci di punta del partito pentastellato. Ma la sua carriera politica è cominciata nel 2005 come attivista della piattaforma “Amici di Beppe Grillo”, da cui poi sarebbe nato il Movimento. Il suo supporto alle cause grilline sono nate ben prima dello straordinario successo del partito, che nel 2013 l’ha portata ad essere la terza persona più votata nella circoscrizione Lazio.
Il successo elettorale e le prime polemiche
Nel 2018 si ricandida e viene rieletta in Senato dove è stata eletta anche Vicepresidente del Senato nel 2021. In questo momento però iniziano ad arrivare anche diverse controversie per la grillina della prima ora. La principale riguarda la sua posizione sulla questione vaccini. Taverna si è mostrata più volte contraria all’obbligo vaccinale. Andando contro il suo stesso partito, la senatrice dichiarò che era indispensabile raggiungere una copertura vaccinale ottimale “ma non facendo leva sull’obbligo quanto invece sull’informazione e sulla consapevolezza”.
La polemica sulla casa popolare
La questione vaccinale non è però l’unica polemica sollevata dalla grillina. Un’altra questione ha macchiato il suo nome. Tra il 2018 e il 2019 venne rivelato che la madre di Paola Taverna viveva in una casa popolare assegnata dal comune di Roma. In virtù del reddito familiare però non ne avrebbe avuto più diritto. “Credo che mia madre stia agendo bene e credo che a 80 anni abbia tutto il diritto di desiderare di morire nella stessa casa nella quale è vissuta”, fu la dichiarazione della grillina.
In un video su Facebook, Taverna cercò di scrollarsi le accuse di dosso. “Qual è la notizia? Forse che la mia famiglia è una famiglia povera? O che io non mi sono arricchita con il mio lavoro e che potevo utilizzare 200 mila euro che ho scelto di restituire per la casa di mia madre? Ma, sapete, per noi del M5s il ruolo che stiamo svolgendo serve per risolver i problemi di tutti e non i nostri problemi personali”, ha ribattuto.
Che fine ha fatto Paola Taverna? La scelta (obbligata) di non ricandidarsi
Ma che fine ha fatto la “pasionaria” del Movimento? Dopo i suoi mandati tra successi elettorali e polemiche, Paola Taverna ha deciso di non ricandidarsi. “È il mio ultimo giorno di scuola, faccio un in bocca al lupo ai nuovi eletti. Io potrò dare qualche consiglio e spero in grandi responsabilità da parte di tutti. Un consiglio? Quello di pensare esclusivamente al bene del Paese, abbiamo bisogno di serietà, di tenere ben chiaro che il loro ruolo è quello di pensare al Paese”. Queste le parole conclusive della carriera parlamentare della grillina che abbandonò il ruolo di Vicepresidente del Senato ad ottobre 2022 ad un anno esatto dalla sua proclamazione.
La carica di Vicepresidente del M5S fuori dal Senato
Da quel momento, in assenza dei suoi infuocati interventi in Senato, il nome della Taverna è gradualmente sparito dai radar. La grillina però, nonostante abbia rispettato la regola del secondo mandato tanto cara ai 5 Stelle, ha continuato a svolgere attività all’interno del partito. Nel 2021 infatti è stata nominata vicepresidente del Movimento 5 Stelle, carica che ha continuato a mantenere anche fuori dai palazzi di governo. Ricopre inoltre la delega ai territori. Carica molto importante per il partito. Il suo compito è infatti quello di riorganizzare il Movimento 5 Stelle in tutta Italia. Sui social e sui media in generale però ha deciso di mantenere un basso profilo, commentando sporadicamente in maniera negativa l’operato del governo Meloni.