Una settimana “corta” alla Camera con la gran parte dei trolley dei deputati messi in azione fin dal mercoledì sera. A Montecitorio, infatti, l’aula ha completato le votazioni, consentendo a molti eletti di tornare a casa ben prima dell’avvicinarsi del fine settimana. E’ rimasto a Roma giusto chi ha impegni nelle varie commissioni di appartenenza o chi deve svolgere le interpellanze urgenti, calendarizzate come al solito il venerdì mattina.
Il virologo Bassetti alla Camera
Anche se last minute è stata prevista un’integrazione: la discussione generale sull’istituzione della commissione Antimafia, un passaggio necessario per consentire l’approvazione della norma nelle prossime ore. E avere l’organismo funzionante in tempi brevi, magari già all’inizio della prossima settimana. Diverso il clima al Senato, dove in commissione Affari costituzionali e Bilancio si dibatte sul decreto Milleproroghe, potente generatore di malumori, come già raccontato da True-news.it. Con i fari della politica che saranno puntati proprio su Palazzo Madama, perché nel provvedimento possono esserci sorprese durante la votazione degli emendamenti.
Per i cronisti, nelle ore alla camomilla in Transatlantico, l’elemento più interessante è quello di aver visto aggirarsi alla buvette il virologo ligure, Matteo Bassetti, diventato volto mediatico con l’esplosione della pandemia di Covid. La virostar, in questi giorni attivo sulla «polemica del vino», innescata dalla collega Antonella Viola, sostenitrice del fatto che le bevanda, vessillo del Made in Italy, provochi danni all’organismo come l’amianto. Bassetti non è d’accordo e lo ha fatto capire in vari modi sui social.
Ma la sua presenza a Montecitorio non era legata al vino, bensì è stata frutto dell’invito del deputato, corregionale del medico, Matteo Rosso eletto nelle liste di Fratelli d’Italia. E non è mancato chi mormorava: «Che ci fa qui? Chissà non arrivino futuri incarichi per Bassetti…». Malignità di corridoio, privi di riscontri (da tempo si vocifera di un impegno politico che mai si concretizza). Ma questi sussurri esprimono il sentiment di giorni scarichi, dove la presenza di un virologo in Parlamento diventa tema del giorno. O giù di lì.
Parlamento: i testi votati in settimana
Il quadro, insomma, rende l’idea di giorni non molto intensi in Transatlantico, stridendo con le tensioni che si registrano sul piano governativo. La vicenda delle intercettazioni, legate alle parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha catalizzato l’attenzione. Mentre tra i Palazzi istituzionali si è andati su un altro binario. Sono stati esaminati, e approvati, testi che non hanno alimentato grosse polemiche, a cominciare dal via libera al decreto Ucraina, che consente di inviare ulteriori equipaggiamenti militari all’esercito di Kiev.
Al netto di singole posizioni contrarie nel gruppo del Partito democratico, su tutte quelle di Arturo Scotto (attualmente dirigente di Articolo Uno in procinto di rientrare nel Pd), solo il Movimento 5 Stelle e l’Alleanza verdi-sinistra si sono opposti. Senza troppo pathos, alla fine, c’è stata un’approvazione a larghissima maggioranza, così come avvenuto su un’altra questione che unisce la politica, al di là dei partiti di appartenenza: l’istituzione della commissione di inchiesta sui femminicidi.
La Camera e l’equo compenso
Tanto per capire l’aria, il tema più caldo alla Camera è stato l’equo compenso per i professionisti. Una riforma, fortemente voluta dal centrodestra, che introduce misure di tutela per chi pratica la libera professione. Solo che, sul punto, è mancata la piena unanimità. Il Pd ha definito il testo «insoddisfacente»; mentre Confprofessioni – che ha più di qualche titolo per parlare – ha manifestato perplessità sul testo approvato a Montecitorio. E che ora passa all’esame del Senato. Segnali di vita in un Parlamento ad andamento lento in questo primo mese dell’anno.