Perchè leggere questo articolo? Richiedere o rinnovare i passaporti in Italia è un’odissea. Un percorso disseminato di ostacoli e ritardi infiniti, che hanno causato gravi ricadute economiche. Per il deputato di Azione Fabrizio Benzoni, intervistato da True-News.it, si tratta anche di una violazione costituzionale per cui urge intervenire tempestivamente. Estendendo il prima possibile il progetto Polis a tutta Italia.
L’infinita attesa per il rilascio dei passaporti in Italia è un vero e proprio scandalo. Che ha già causato 300 milioni di euro di perdite. Il sistema si è intoppato con la pandemia e, da allora, non si è ancora ripreso. Anzi, la situazione sembra peggiorare. Sono più di 52 mila i viaggi internazionali a rischio quest’anno, per ulteriori 200 milioni di perdite di fatturato.
Da Nord a Sud la situazione è fuori controllo. Con città come Bari e Cosenza in cui risulta impossibile prendere un appuntamento per richiedere o rinnovare il documento. Da questo marzo, però, una possibile svolta col progetto Polis di Poste Italiane. Un’iniziativa sperimentale che permetterà ai piccoli Comuni italiani di ottenere il passaporto negli uffici postali o direttamente a casa. Sarà questa la soluzione che salverà l’Italia dal caos dei passaporti? True-News.it ne ha parlato con Fabrizio Benzoni, il deputato di Azione che per primo si è battuto per la causa, presentando la prima interrogazione al Ministro dell’Interno Piantedosi.
In italia i tempi per il rilascio dei passaporti sono infiniti. Lei per primo si è battuto per la causa. Cosa ci può dire di più?
Si sommano più problemi. Il grande numero di passaporti richiesti dopo Covid e Brexit, la difficoltà pratica e organizzativa della prenotazione, i tempi lunghi rispetto alle disponibilità in calendario che arrivano in alcune città anche a 6-8-10 mesi. Oltre alle difficoltà burocratiche, dal riuscire a prenotare per tutta la famiglia in in unica giornata, al bollettino postale e le marche bollo da acquistare prima del rilascio.
La situazione si è inceppata con la pandemia. Ma dopo due anni nulla è cambiato, anzi sembrerebbe solo peggiorare. Ma quali sono le cause di questi ritardi e intoppi?
Durante il Covid non sono stati rinnovati quasi 3 milioni di passaporti. A questi si aggiungono tutti coloro che viaggiano regolarmente verso la Gran Bretagna e che dopo la Brexit necessitano di Passaporto. Secondo Altroconsumo, nell’ultimo anno non solo non si è stati in grado di smaltire l’arretrato, ma i tempi di prenotazione sono addirittura aumentati nelle principali città italiane. Le cause sono implicabili alla mancanza di personale specializzato e alla scarsa digitalizzazione messa in campo. Va ricordato per altro che l’Italia è uno degli unici Paesi europei in cui il passaporto viene effettuato nelle questure e non negli uffici decentrati.
Da questo marzo è stato avviato il progetto Polis di Poste Italiane. Come sta andando? Quali sono le sue previsioni?
Progetto Polis è un ottima iniziativa e va supportata. Ma oggi si tratta di una sperimentazione in soli due uffici postali della provincia di Bologna, con previsione di allargare, chissà quando, agli uffici postali dei comuni sotto i 15000 abitanti. Di certo un buon passo avanti, ma il vero problema sono gli agglomerati urbani e le grandi città.
Ma secondo lei, Polis potrebbe essere esteso alle grandi città?
Polis deve essere esteso alle grandi città, il più presto possibile.
Queste attese per i passaporti per noi sono un vero e proprio scandalo. Secondo lei si può anche parlare di violazione costituzionale?
Assolutamente sì. Il passaporto è l’unico strumento di espatrio valido, indi per cui possiamo definirci prigionieri del nostro stesso Stato nel caso in cui fossimo impossibilitati ad averlo. Per altro abbiamo raccolto decine di storie, dietro le quali i disagi diventano davvero danni economici per le aziende, per le agenzie di viaggio e semplicemente per chi non è riuscito a partire per un viaggio di nozze.