Perché questo articolo potrebbe interessarti? Sette eurodeputati del Pd, giovedì scorso, hanno votato a favore di un emendamento presentato dai Verdi e dalla sinistra di Left in cui si invita l’Europa a impegnarsi per la pace in Ucraina. Il disallineamento degli eletti dem a Bruxelles ha creato un piccolo caso politico al Nazareno e i media hanno parlato di un voto “per lo stop delle armi a Kiev” contro la linea del partito e degli altri quattro componenti della delegazione, che invece non hanno appoggiato l’emendamento.
Sette eurodeputati del Pd, giovedì scorso, hanno votato contro l’invio di armi a Kiev? Negli ultimi giorni si è creato un piccolo caso attorno ai parlamentari dem, accusati di essersi disallineati dalle posizioni del Nazareno e dei socialisti europei, appoggiando un emendamento del gruppo progressista della “Left” europea. Massimiliano Smeriglio, ex vicepresidente della Regione Lazio, vicino a Nicola Zingaretti, è uno dei sospettati del “tradimento” delle posizioni del Pd sul sostegno all’Ucraina.
L’esponente dem ha votato un emendamento più scettico sull’aiuto all’Ucraina
“Io ho votato una risoluzione, approvata a larghissima maggioranza, che ribadisce il sostegno militare all’esercito ucraino anche attraverso l’invio di materiale bellico, come ad esempio carri armati Leopard, quindi di che parliamo”, reagisce Smeriglio in un colloquio con True-News.it. Eppure l’esponente della sinistra dem ha anche votato, insieme ad altri sei colleghi del Pd, un emendamento di Verdi e Sinistra, molto più scettico sull’aiuto senza se e senza ma al presidente Volodymyr Zelensky.
Smeriglio: “Penso che non si può lavorare per una guerra infinita, come ha detto Romano Prodi”
Di fronte alla nostra obiezione, prosegue il debunking di Smeriglio, che paragona la sua posizione a quella espressa da esponenti considerati assai più moderati di lui. “Io ho votato un emendamento che parla di un ruolo dell’Europa per la pace, semplicemente penso che non si può lavorare per una guerra infinita, come ha detto Romano Prodi e come ha spiegato il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire”. Ma, di fatto, su quell’emendamento per la pace la delegazione europea del Pd si è spaccata. “Guardi – continua l’europarlamentare con True-News.it – su un emendamento che non ribalta il senso della risoluzione votata in precedenza non c’è nessun vincolo di gruppo, se fossero stati approvati questi emendamenti non ci sarebbe stato nessun cambiamento rispetto al sostegno allo sforzo militare per aiutare l’Ucraina a difendersi, si sarebbe però aperta, contestualmente, una finestra sulla possibilità che l’Europa svolga un ruolo importante per la pace e il cessate il fuoco, e soprattutto in vista del dopo guerra. Ma purtroppo questo emendamento non è stato approvato e mi dispiace, perché era una proposta di buon senso”, ragiona Smeriglio. E conferma che quell’emendamento non è stato approvato anche grazie al no degli altri quattro suoi colleghi del Pd a Bruxelles, tra cui il capo delegazione Brando Benifei.
Trattativa tra Usa e Russia? “Sarebbe un dramma per l’Europa”
Il discorso poi si sposta sul ruolo dell’Europa e sulle indiscrezioni di una dialogo sotterraneo e gli ammiccamenti velati su una trattativa tra Usa e Russia. “Se così fosse, per l’Europa sarebbe un dramma, se lasciamo la trattativa a Biden e Putin, dimostriamo ancora una volta una grande debolezza come Europa. Noi europei dobbiamo cominciare a trattare e non possiamo restare con le mani in mano, questo è il senso dell’emendamento che ho votato”. E poi c’è un distinguo sul ruolo della Nato: “La Nato è un’alleanza difensiva, ma militare, l’Alleanza Atlantica deve svolgere il suo ruolo, ma per la pace ci vuole il primato della politica, e l’Europa deve avere un atteggiamento diverso rispetto a quello, legittimo, della Nato”.
“Non ci deve essere nessuna competizione politica sulla pace”
Quindi il dibattito italiano sulle varie manifestazioni per la pace, con la sfida tra Pd e M5s. “Non ci deve essere nessuna competizione politica sulla pace, tutte le manifestazioni sono le benvenute e sono ben accette. Ma dobbiamo far capire che la pace deve essere un obiettivo politico e non morale, noi abbiamo bisogno di un grande risveglio della nostra società civile, affinché ci sia un impegno politico per un cessate il fuoco che non è più rinviabile”, conclude Smeriglio.