di Paolo Tafuro, Coordinatore della Federazione metropolitana milanese di Sinistra Italiana
Milano vive in pieno le conseguenze della pandemia, le cui gravissime conseguenze, ormai lo sappiamo, dipendono dalla politica. In primo luogo, nel superare l’emergenza sanitaria: solo qualche giorno fa insieme alle opposizioni in Regione, alle organizzazioni di massa, ai sindacati, agli amministratori locali abbiamo detto che il modello sanitario regionale è tra le cause del disastro che ha fatto della Lombardia una delle regioni con il maggior numero di decessi, i tassi di vaccinazione più bassi d’Italia e un piano vaccinale che dimentica i più fragili e chi sta in prima linea. Ma anche per superare l’emergenza sociale che è così drammaticamente rappresentata dalle code chilometriche davanti a Pane Quotidiano, in quella che è stata la città dell’Expo e che si prepara ad essere quella delle Olimpiadi invernali del 2026.
Una crisi da cui si può uscire i due modi. Il primo è non lasciando indietro nessuno perché una società meno diseguale è anche una società che cresce. In questa direzione vanno un piano di rilancio pubblico dell’economia che crei e difenda il lavoro buono, una politica fiscale basata sulla progressività ed una equa tassazione delle rendite, maggiori diritti per tutti a partire dalla salute, più opportunità per i giovani a partire dal rilancio dell’istruzione pubblica, una politica non emergenziale sui rifugiati a partire dallo ius soli, un’azione determinata contro l’omotransfobia, un’azione coraggiosa contro i cambiamenti climatici che non serva solo a intercettare e distribuire i fondi dell’Unione Europea ma ad introdurre davvero cambiamenti che consentano di raggiungere gli obiettivi dell’agenda per lo sviluppo sostenibile. Con il meccanismo del recovery fund anche l’Unione Europea ammette che ci si salva insieme.
Il secondo è un ritorno a politiche iperliberiste innervate da pulsioni populiste, che pensano semplicemente che la fine della pandemia sia il ritorno a quello che c’era prima: l’individualismo, la tutela dei privilegi, l’emarginazione di una quota sempre maggiore di persone dall’aspirazione alla emancipazione e ad un miglioramento delle proprie condizioni di vita.
Il governo Draghi è l’esito di un disegno di restaurazione, di cui Confindustria è il portatore più esplicito e di cui Renzi è stato lo strumento, volta ad impedire il consolidamento di un campo progressista – Sinistra, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico – che costruisse una svolta nel paese a partire dalle iniziative migliori del governo Conte bis (reddito di cittadinanza, blocco degli sfratti, blocco dei licenziamenti) e dal superamento dei suoi limiti (primo fra tutti la politica dell’immigrazione) per perseguire la prima di queste alternative.
Lo scontro tra queste due alternative si giocherà nei prossimi mesi e le elezioni amministrative dell’autunno di quest’anno, in cui voteranno tutte le più grandi città italiane (oltre a Milano, Roma, Bologna, Torino, Napoli), costituiranno un passaggio politico anche sotto questo profilo. Come Sinistra Italiana ne siamo consapevoli e riteniamo necessario che tutti coloro che si richiamano al campo progressista si esprimano con chiarezza per questa scelta. Lo faremo sostenendo un progetto, Milano Unita che vorremmo caratterizzare in una prospettiva ecosocialista, che considera la lotta alle disuguaglianze e quella ai cambiamenti climatici parte di una stessa attenzione a non ritenere nessuno e nessuna cosa a noi indifferenti, come ci ricorda l’enciclica Laudato Sì. Questo progetto è aperto a chiunque si riconosca in questa prospettiva e voglia contribuire a renderlo sempre più concreto ed efficace. Rivolgiamo quindi un invito ad Art. 1 ed ai Verdi di costruire insieme questo progetto definendone le forme.
Siamo sicuri che la scelta ambientalista del sindaco Sala consentirà di accogliere nel suo programma le molte proposte che Milano Unita sta promuovendo, da un piano radicale di installazione di impianti fotovoltaici nelle scuole, negli edifici comunali e in tutti gli spazi pubblici, ad azioni per la diminuzione dei consumi e dei costi energetici del patrimonio edilizio pubblico, con interventi per aumentare drasticamente l’efficienza energetica e aggiornare i sistemi di riscaldamento, utilizzando il bonus 110% e i fondi europei, alla limitazione dell’uso di mezzi con motore a combustione interna pubblici e privati, all’incentivo l’uso della mobilità dolce e dei mezzi pubblici (che devono diventare tutti elettrici), all’obiettivo del ricambio di tutti i mezzi con motore a combustione con mezzi a motore elettrico entro una scadenza certa che potrebbe essere il 2035. Così come la revisione dei contenuti dei progetti di trasformazione urbana, a partire da San Siro e dagli Scali Ferroviari, che vanno ripensati in funzione dello sviluppo di edilizia sociale a canoni bassi, del verde, della creazione di connessioni tra zone della città che promuovano una visione più attenta alla coesione e alla socialità. Al Sindaco chiediamo anche di esercitare, in attesa dell’auspicata elezione diretta, il ruolo di guida dell’area metropolitana in questa difficile fase di emergenza.
Ma insieme ai contenuti qualificanti, a rendere concreta una prospettiva di sinistra e ambientalista è necessaria anche la costruzione di una coalizione coerente. Al Sindaco Sala e al Partito Democratico rivolgiamo l’invito ad aprire subito un tavolo di confronto con il Movimento 5 Stelle, a partire dai temi costitutivi di un programma di coalizione. Sappiamo bene che Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sono attraversati oggi da una discussione profonda, di cui abbiamo il massimo rispetto e che ha a che fare profondamente con la prospettiva politica del nostro paese. Lo spostamento ad ottobre delle elezioni consente di costruire questa prospettiva nel rispetto dei tempi di questa discussione.
Sinistra Italiana si batte per costruire, insieme ad altre forze politiche, associazioni, movimenti, una alternativa al possibile disastro sociale e ambientale che può nascere dalla crisi pandemica. Questo obiettivo è stato al centro del nostro congresso dove abbiamo ribadito il nostro impegno nella costruzione di una sinistra ambientalista e nel suo contributo ad un fronte progressista ampio con Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Questo proponiamo a chi vuole lavorare con noi.