Pechino, capitale della Cina, sarà la prima città al mondo ad ospitare sia le Olimpiadi estive che quelle invernali. Dopo il grande successo dei Giochi della XXIX Olimpiade del 2008, la Cina è pronta a inaugurare i XXIV Giochi olimpici invernali, calendarizzati dal 4 al 20 febbraio 2022.
L’impatto delle Olimpiadi 2008 su Pechino e la Cina
Prima di spiegare l’importanza dell’evento, ormai imminente, facciamo un passo indietro per riassumere l’impatto che le Olimpiadi del 2008 hanno avuto sul Paese. Dalla costruzione di nuove strutture sportive all’espansione della metropolitana pechinese, dai lavori effettuati all’aeroporto all’amplificazione della copertura della telefonia cellulare, dalla messa a punto di un’efficiente linea ferroviaria, dotata di una invidiabile linea ad alta velocità, al restyling dei servizi per i tanti turisti che sarebbero accorsi a visitare i tesori della Città Proibita: la lista di interventi effettuati dal governo è troppo lunga per essere esposta in poche righe. Basta sapere che la Cina è riuscita a incanalare l’hype dei Giochi Olimpici del 2008 in una narrazione che ha trasportato il Paese nel futuro. Si è trattato di un balzo improvviso, visto che fino a qualche decennio prima il gigante asiatico stava ancora lottando per abbandonare il club dei Paesi del Terzo Mondo.
Pechino 2022: aspettative altissime
I Giochi invernali potrebbero rappresentare un trampolino di lancio molto simile, tale da consentire a Pechino di effettuare un ulteriore upgrade. Le aspettative sono altissime, così come lo è la curiosità di approfondire quello che si candida ad essere un evento spartiacque per la recente storia cinese; non a caso, sono in programma diversi appuntamenti ad hoc, sia internazionali che italiani, proprio come la Conferenza sui giochi olimpici invernali di Pechino che si terrà a Roma l’11 gennaio 2022, presso l’Istituto Diplomatico Internazionale (IDI), organismo accreditato al Consiglio Economico delle Nazioni Unite ECOSOC con lo status special.
Giochi “inclusivi, verdi e sostenibili”
Ma al di là dei risvolti geopolitici, è interessante soffermarci sulle occasioni economiche portate dalle Olimpiadi invernali cinesi. Già, perché le gare dei Giochi ruoteranno attorno a tre pilastri chiave, riassumibili in altrettanti aggettivi: saranno inclusive, verdi e sostenibili. Questo significa che durante le varie sfide saranno adottate tecnologie particolari che consentiranno alla Cina di orientare il tutto su un piano interamente green oriented, attento all’ecosostenibilità e, più in generale, al rispetto dell’ambiente. Un esempio? Il Capital Gymnasium di Pechino, struttura che ospiterà eventi di pattinaggio artistico. Stiamo parlando della prima pista in ghiaccio realizzata mediante il raffreddamento diretto transcritico ad anidride carbonica. In altre parole, questo processo, in grado di realizzare ghiaccio mediante l’utilizzo di CO2 come refrigerante, può migliorare l’efficienza energetica del 30% rispetto al refrigerante convenzionale, senza contare che tutto il suo calore può essere non solo recuperato, ma anche riutilizzato. Gli esperti stimano che l’impianto possa risparmiare oltre un milione di kilowatt di elettricità all’anno usando fonte di calore generata dalla produzione di ghiaccio con anidride carbonica.
L’esempio di Pechino in vista di Milano-Cortina 2026
Se, con ogni probabilità, questi processi tecnici saranno sicuramente approfonditi e riproposti anche in Italia in vista dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, è doveroso chiedersi quali potrebbero essere le occasioni di business per le aziende italiane. Da questo punto di vista, l’Italia potrebbe attivare molteplici soggetti dotati di un know-how eccellente, tanto nella realizzazione di strutture ecosostenibili quanto nei servizi e negli strumenti dedicati agli sport invernali. Dall’altro lato, e restando nel presente, le sole Olimpiadi invernali cinesi hanno spinto la Cina a incrementare il numero di stazioni sciistiche e parchi dedicati agli sport invernali. Ebbene, tutto questo ha offerto enormi chance ai produttori italiani – per lo più ai fornitori nei settori degli spazzaneve, dei produttori di neve e degli impianti di innevamento – di ritagliarsi quote di mercato strategiche oltre la Muraglia.
(di Andrea Muratore e Federico Giuliani)