“Perché facevi lo scemo in televisione?”, chiese una volta la mamma a Giulio Andreotti. Quello che la madre del politico democristiano aveva visto sul piccolo schermo però non era il figlio, ma l’imitazione che del “divo Giulio” aveva fatto Alighiero Noschese. Oggi il rischio di cadere in errore non è più da mettere in conto: quando abbiamo visto volteggiare Antonio Razzi sulla pista di “Ballando con le stelle” nessuna confusione, era proprio lui. Il senatore abruzzese deve la sua notorietà più all’imitazione che ne ha fatto Crozza che alle sue gesta parlamentari (anche se proprio dalla sua “perla” sul vitalizio, al quale non rinunciare: piuttosto si cambia casacca, è nata la prima).
Tutto iniziò con i “nani e ballerine” di Craxi. E con Ilona…
Politica e spettacolo sembrano essere ormai entrati in un rapporto quasi osmotico. Perché è vero che molti recentemente hanno lasciato le aule parlamentari per la ribalta televisiva, ma in un passato non molto lontano sono stati tanti anche i big dello spettacolo che hanno accettato di cimentarsi con la politica. Ad aprire le danze fu il partito socialista di Bettino Craxi con il suo carico di “nani e ballerine” (accusa rivoltagli all’epoca dagli avversari) candidati nelle liste del Psi. E come dimenticare Ilona Staller, in arte Cicciolina, regina del porno, sedere a Montecitorio come deputata radicale?
Razzi ballerino con la Carlucci
In chimica, dopotutto, si parla di osmosi e osmosi inversa. Per cui partiremo prima dal fenomeno più recente, quello di chi ha lasciato la politica per la tv. Antonio Razzi, 72 anni fece il suo esordio da Milly Carlucci, non smentendo la sua fama di gaffeur: “Sono venuto qui per dare fiducia ai ballerini, per dare la carica. Io sono uno molto positivo, sono qui per dare la carica a tutti i partecipanti. Non dovete aver paura, ballando ci si dimentica tutto”, disse l’ex senatore durante la prima puntata. Tralasciando il tripudio di particelle pronominali, non fu un’uscita particolarmente felice quella di dirsi “molto positivo”, visto che eravamo in piena seconda ondata della pandemia. Dopo aver condotto addirittura un suo programma sul Nove (“Razzi miei”), l’amico di Kim Jong Un (“La Corea del Nord? Una dittatura abbastanza democratica” disse dopo una sua spedizione al 38esimo Parallelo) ha confessato in una intervista di essere stato anche contattato per entrare a far parte del cast del Grande Fratello Vip e dell’isola dei Famosi. Avrebbe rinunciato solo perché la moglie glielo ha impedito.
“Ballando” con Mussolini e De Girolamo
Nel programma di Milly Carlucci sono entrate come ballerine anche Alessandra Mussolini e Nunzia De Girolamo. La prima ci ha preso gusto e ci è rimasta quest’anno come opinionista. Diventata paladina dei diritti Lgbt, il 16 ottobre scorso – puntata di esordio di “Ballando” – si è presentata vestita da Drag queen. E pensare che è la stessa ex parlamentare ed europarlamentare (dove dimettendosi cedette il posto a Roberto Fiore di Forza Nuova) che in un “Porta a porta” di quattordici anni fa, aveva detto a Vladimir Luxuria “Meglio fascista che gay”. Frase di cui ha fatto ammenda solo durante una puntata dello show del sabato sera incalzata da Fabio Canino.
Luxuria, prima parlamentare trans e poi opinionista-prezzemolina
Proprio Vladimir Luxuria, prima parlamentare trans eletta nelle fila di Rifondazione comunista (corse come indipendente alle elezioni 2006), è un’altra che ha percorso il viaggio politica-showbiz. Anche se nel suo caso, si è trattato solo di una parentesi. L’ex deputata foggiana arrivava dal mondo dell’intrattenimento – il Muccassassina di Roma – e ci è tornata, facendo il salto (se di qualità, è tutto da discuterne): partecipazione a reality (ha vinto l’Isola dei Famosi nel 2008), opinionista-prezzemolina nei contenitori pomeridiani, con una preferenza per quelli di Barbara D’Urso.
“Ciao maschio”: l’indefinibile programma della De Girolamo
Ma torniamo a Nunzia De Girolamo. L’ex ministra dell’agricoltura, abbandonata la vita politica, ha dapprima danzato a “Ballando con le stelle”, poi partecipato allo show “Stasera tutto è possibile” su Raidue, infine ha avuto la conduzione di un programma tutto suo, “Ciao maschio” su Raiuno. Davide Maggio, uno dei più seguiti critici televisivi della rete commentava così dopo la prima puntata: «Criticare il nuovo programma di Rai1 condotto da Nunzia De Girolamo non è facile, perché non si sa da dove cominciare… avrebbe infatti dovuto approfondire i segreti dell’universo maschile ed invece si è rivelato un concentrato di banalità». E già, perché la De Girolamo voleva forse elevarsi: niente spettacolo, puntava all’infotainment o, a giudicare dalle critiche, a qualcosa che gli potesse somigliare.
Irene Pivetti, esperta di “ritocchini”
C’è un’altra ex politica, però, che ha avuto i suoi momenti di gloria televisiva, solo che, soprattutto in questi giorni, il ricordo è offuscato dalle sue disavventure giudiziarie. Parliamo dell’ex presidente della Camera Irene Pivetti. Dopo essere stata la più giovane parlamentare a ricoprire quella carica, riposti negli armadi i tailleur e i foulard istituzionali, è passata alla tv come conduttrice e autrice. Il momento più “alto” (in una piramide capovolta) sicuramente la conduzione di “Bisturi, nessuno è perfetto”, programma dove i partecipanti si sottoponevano a operazioni di chirurgia estetica per “diventare come sognano di essere”. Dopotutto di ritocchini la Pivetti è, a modo suo, una esperta: ha militato inizialmente nella Lega Nord, per aderire successivamente a Rinnovamento italiano, UDEUR , FdCP (cristiano-popolari).
Carfagna e Brambilla: dalla tv alla politica
Cammino inverso hanno invece percorso molti che hanno esordito nel mondo dello spettacolo e sono stati poi cooptati dalla politica. Il primo nome è sicuramente quello dell’attuale ministra Mara Carfagna, che ha abbandonato le velleità artistiche per impegnarsi in politica già dal 2004. Anche Michela Brambilla, pasionaria dei diritti degli animali, arriva dalla televisione: era inviata de “I misteri della notte” nel 1991, La Gialappa’s band scovò un video in cui occhiali scuri e guanti di pizzo visitava, tra topless e balli sadomaso, i locali notturni di Barcellona.
Esperienze politiche anche per Montesano e Red Ronnie
Altri innamoramenti sono stati di più breve durata. Enrico Montesano, oggi idolo dei No green pass, è stato parlamentare europeo eletto nel Pds; Red Ronnie, altro principe dei complottisti, racconta così, in terza persona (parlerà forse a suo nome qualche entità), sul suo sito, il suo rapporto con la politica: «Comunisti, democristiani e socialisti gli offrono di candidarsi nelle elezioni. Sceglie di essere indipendente nel PSI. Sarebbe eletto come deputato, ma i candidati del suo stesso partito fanno cancellare le preferenze ottenute come Red Ronnie, lasciandogli solo quelle con il suo vero nome. I vertici del PSI lo spingono a ricorrere al TAR e a diventare deputato, ma Red decide di lasciar perdere la politica».
Gerry Scotti: “In parlamento quattro anni a schiacciare un bottone”
Anche per Gerry Scotti l’esperienza politica non è tra i ricordi più belli. Venne eletto nelle fila del Partito socialista alla Camera. Ha dichiarato a Libero: «È stata una brutta pagina perché non sono riuscito a dare nulla. Non avevo ruoli, sono stato relegato a schiacciare un bottone. In quattro anni mi hanno fatto venire la nausea».